Un potente anticorpo avrebbe la capacità di neutralizzare il virus del morbillo prima che questo possa essere in grado di completare il processo di fusione con la membrana della cellula ospite. E’, sostanzialmente, quanto scoperto da un team di scienziati del La Jolla Institute for Immunology (LJI) Center for Vaccine Innovation, in California (negli Stati Uniti d’America), sono riusciti a fotografare con un’avanzata tecnica di microscopia il momento esatto in cui il patogeno viene bloccato sui suoi passi: un passaggio chiave per mettere a punto vaccini più efficaci o terapie per chi ha contratto l’infezione. Si tratta di una ricerca molto promettente che offre speranza per la prevenzione e il trattamento del morbillo in futuro. Gli autori di GloboChannel.com hanno effettuato un lavoro di ricerca approfondita sul web verificando le fonti attendibili (fact-checking), appurando che:
Stando a quanto si apprende, lo studio, pubblicato su Science, avvia una nuova strada per il difficoltoso contrasto del morbillo, malattia comune che, nella maggior parte dei casi, è superabili senza gravi conseguenze. Tuttavia, ricorda l’Istituto Superiore di Sanità italiano, ogni anno il morbillo uccide migliaia di persone, e di questi, la maggior parte sono bambini al di sotto dei cinque anni. Ma c’è una buona notizia: i decessi per morbillo sono in forte declino in tutto il mondo, e sono scesi del 68%, passando dai 757 mila casi del 2000 ai 242 mila del 2006. In Africa il successo dell’iniziativa è stato ancora maggiore, con una riduzione della mortalità per morbillo pari al 91%: il continente ha raggiunto l’obiettivo di riduzione dei decessi per morbillo stabilito dalle Nazioni Unite con ben 4 anni di anticipo rispetto alla data effettiva (il 2010). Questo l’esito dello studio scientifico (pubblicato il 28 giugno 2024):
“Le epidemie di morbillo sono in aumento negli Stati Uniti e in altri paesi a causa del calo dei tassi di vaccinazione. Attualmente non sono disponibili trattamenti antivirali specifici e solo informazioni strutturali limitate sugli anticorpi neutralizzanti che potrebbero essere utili come terapia. Zyla et al . hanno determinato le strutture di criomicroscopia elettronica della proteina di fusione del virus del morbillo in un complesso con un anticorpo o un peptide ingegnerizzato, entrambi in grado di bloccare la fusione (vedere la prospettiva di Aguilar). Gli autori hanno identificato molteplici stati conformazionali della proteina di fusione e hanno dedotto che l’anticorpo può intrappolare un intermedio nel processo di ripiegamento, bloccando così la fusione. Pertanto, oltre a visualizzare un importante epitopo che potrebbe essere un bersaglio terapeutico, queste strutture forniscono informazioni meccanicistiche sul processo di fusione virale in questo sistema” – si legge nella pubblicazione scientifica. La conclusione:
Fonti:
- https://www.epicentro.iss.it/morbillo/measles_init07
- https://www.science.org/doi/10.1126/science.adm8693
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