13 paesi europei hanno generato più energia da sole e vento che da carbone e gas nel 2024, un’inversione di tendenza significativa. Questo traguardo accelera la transizione energetica, riduce la dipendenza dai combustibili fossili e stimola l’innovazione. Tuttavia, restano sfide come l’integrazione delle rinnovabili nella rete elettrica e la riduzione dei costi. Questo risultato è incoraggiante ma richiede continui investimenti e politiche ambiziose per un futuro energetico più sostenibile:
In base a quanto riportato da un rapporto, la produzione di energia dalla combustione di carbone, petrolio e gas è infatti scesa del 17% nei primi sei mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’incremento ha consentito di coprire il 30% dell’elettricità dell’Unione Europea nella prima metà dell’anno. Lo riporta il think tank sul clima Ember. I ricercatori hanno infatti scoperto che il continuo allontanamento dai combustibili inquinanti ha portato a un calo di un terzo delle emissioni del settore dalla prima metà del 2022. Chris Rosslowe, analista di Ember, ha affermato al The Guardian che l’ascesa dell’eolico e del solare stava restringendo il ruolo dei combustibili fossili. “Stiamo assistendo a un cambiamento storico nel settore energetico, e sta avvenendo rapidamente”. Il rapporto ha rilevato che le centrali elettriche dell’UE hanno bruciato il 24% in meno di carbone e il 14% in meno di gas dalla prima metà del 2023 alla prima metà del 2024. Il cambiamento avviene nonostante un piccolo aumento della domanda di elettricità che ha seguito due anni di declino legato alla pandemia e alla guerra in Ucraina. “Se gli Stati membri riusciranno a mantenere lo slancio verso l’impiego dell’energia eolica e solare, allora la libertà dalla dipendenza dall’energia fossile inizierà davvero a profilarsi“, ha affermato Rosslowe.
Andrea Hahmann, scienziata della Denmark Technical University e co-autrice di un capitolo del rapporto IPCC sui sistemi energetici, ha affermato che lo sviluppo è stato “significativo ma non sorprendente”. “I venti forti sono stati prevalenti durante i primi sei mesi del 2024 nell’Europa settentrionale, dove viene generata la maggior parte dell’energia eolica”, ha affermato. “L'”attraversamento dei confini” dimostra che la transizione elettrica dell’UE è possibile e non dovremmo cedere al pessimismo. Gli obiettivi di energia rinnovabile che devono essere raggiunti sono sostanziali ma realizzabili con le misure politiche appropriate”.
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