“Delfino rinoceronte”: la misteriosa creatura (che per la Scienza ufficiale non esiste) alla quale è stato dato persino un nome scientifico. Storia e possibile spiegazione di questo criptide

Il cosiddetto delfino rinoceronte sarebbe una presunta specie di delfino, o balena simile a un delfino, che si dice abbia una pinna dorsale aggiuntiva sulla testa o vicino ad essa, che ricorderebbe un corno di rinoceronte. Questa la storia dei presunti avvistamenti di una creatura cui esistenza non è riconosciuta dalla Scienza ufficiale e che rientra, almeno sino ad oggi, esclusivamente nelle pubblicazioni riguardanti la criptozoologia (anch’essa disciplina non riconosciuta dalla Scienza ufficiale):

“Delfino rinoceronte”: la misteriosa creatura (che per la Scienza ufficiale non esiste) alla quale è stato dato persino un nome scientifico. Storia e possibile spiegazione di questo criptide:

Jean René Constant Quoy e Joseph Gaimard avrebbero scoperto questo delfino al largo delle isole Sandwichdel Nuovo Galles del Sud. Presumibilmente, l’animale acquativo sarebbe provvisto di due pinne dorsali, molto simili alla balena di Giglioli. Una è vicino alla testa, dove si troverebbe il collo negli animali terrestri, e l’altra è più indietro rispetto alla pinna dorsale di qualsiasi altro delfino. Queste avrebbero dimensioni piuttosto grandi con pelle nera ma al contempo provvista di grandi macchie bianche. Al cosiddetto “delfino rinoceronte” sono stati persino forniti due distinti nomi scientifici: Delphinus rhinoceros o Cetodipteros rhinoceros. Tale iniziativa, però, non giustifica la sua esistenza, ancora oggi priva di prove concrete e oggetto di dibattito. Queste le possibili spiegazioni:

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Due delfini separati che sembrano un unico delfino in prospettiva

Michel Raynal ha ipotizzato che l’origine degli avvistamenti potrebbe essere riconducibile ad un comportamento di capriola osservato erroneamente (con la prima “pinna” che è una pinna e la seconda una pinna caudale) di alcuni cetacei già noti, ma lo ha scartato come improbabile. Georges Cuvier ha ipotizzato che potrebbe essere stata un’illusione otticaRichard Ellis ha suggerito che potrebbe essere stato un delfino con una remora incastrata sulla testa. Markus Bühler ha sottolineato che la mascella deforme di un delfino assomiglia curiosamente alla pinna o “corno” stranamente posizionato del delfino rinoceronte. Le pinne dorsali soprannumerarie sono apparentemente una vera mutazione; tuttavia, nessuna è stata trovata a una distanza considerevole da dove dovrebbe essere posizionata la pinna dorsale, per non parlare della testa. Raynal e Sylvestre (1991) hanno sostenuto che poiché Quoy e Gaimard hanno osservato più individui che esibivano la morfologia, una specie distinta, Cetodipterus rhinoceros, sarebbe più probabile l’aver avvistato un branco di individui sfigurati. Un’altra ipotesi sostenuta è che quel branco facesse parte di una popolazione consanguinea, che ha portato alla mutazione. Un’altra possibilità è che Quoy e Gaimard abbiano osservato esemplari che non erano né deformi né appartenenti a una specie o popolazione sconosciuta, ma piuttosto abbiano identificato erroneamente una coppia di balene dal becco che, in prospettiva, sembravano essere un’unica creatura.

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Il delfino rinoceronte potrebbe essere una specie già conosciuta:

“Nel 1815, il naturalista Constantine Samuel Rafinesque (1783-1840) presentò in anteprima tre nuove specie di cetacei, Delphinus dalippus, Physeter urganantus e Oxypterus mongitori, che intendeva descrivere dalla Sicilia basandosi sulle illustrazioni presenti nell’opera pubblicata di Antonino Mongitore Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili (1742-1743). Sebbene le descrizioni formali delle tre specie non siano mai state pubblicate, il riferimento di Rafinesque alle illustrazioni di Mongitore rese i nomi disponibili tramite “indicazione”. I nomi, tuttavia, caddero nell’oscurità, molto probabilmente a causa della mancanza di accesso dei tassonomisti contemporanei al lavoro di Mongitore. I nomi di Rafinesque rimangono rilevanti per la storia della tassonomia dei cetacei, sebbene non siano più applicabili. Inoltre, gli animali associati a questi nomi si aggiungono alla documentazione storica degli spiaggiamenti di balene nel Mediterraneo. Per queste ragioni, abbiamo studiato le illustrazioni indicate da Rafinesque per i suoi cetacei e abbiamo esaminato il testo di accompagnamento di Mongitore, che insieme forniscono sufficienti caratteri distintivi per cui due dei tre animali possono essere identificati con sicurezza con specie moderne, vale a dire il capodoglio, Physeter catodon Linnaeus, 1758, e la falsa orca, Pseudorca crassidens (Owen, 1846). Se il nome di Rafinesque D. dalippus fosse stato riconosciuto per quello che era, avrebbe avuto la priorità su P. crassidens come il primo nome scientifico per la falsa orca” – si ricorda in un approfondimento pubblicato sulla piattaforma scientifica ResearchGate. Fatto sta che, dall’anno dell’avvistamento/scoperta iniziale, il delfino rinoceronte non è stato più visto. Ciò porta molti a supporre che la specie si sia estinta o che la popolazione si sia ridotta a numeri così bassi che un altro avvistamento umano sarebbe quasi  inaudito se si considera la dimensione degli oceani del mondo. Di seguito, alcune ricostruzioni diffuse sul web:

 

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Fonti:

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