Nel 1988, un team di ricercatori internazionali analizzò un piccolo pezzo della Sacra Sindone (custodita nel duomo di Torino) utilizzando la datazione al carbonio e determinando così che il tessuto sembrava essere stato realizzato tra il 1260 e il 1390 d.C., molto tempo dopo la presunta data di morte di Gesù Cristo:
Per molti anni, è stata ipotizzata un’origine medievale:
Questa tecnica sfrutta il decadimento di un isotopo radioattivo del carbonio (14C) per misurare l’ora e la data di oggetti contenenti materiale contenente carbonio. Alcuni esperti hanno affermato che l’autenticità del lino non dovrebbe più essere messa in discussione, sostenendo che è stato ricavato dal lino coltivato in Medio Oriente e che sul volto dell’uomo è raffigurata una corona di spine a forma di elmo. Altri, tuttavia, sostengono che si tratti di un falso, in base alle analisi di datazione al radiocarbonio condotte nel 1988 presso tre laboratori diversi, che hanno tutti determinato che l’opera aveva solo sette secoli. La Sindone di Torino, quindi, sarebbe stata una requilia realizzata nel Medioevo e non ci sono prove onconfutabili che possa essere stata realmente utilizzata per avvolgere il corpo di Gesù dopo la morte per crocifissione. Tuttavia, un team di scienziati italiani ha prodotto un nuovo studio che contrasta questa tesi:
Un tessuno che potrebbe essere molto più antico:
Sulla base dell’entità del deterioramento, il team ha stabilito che la Sindone di Torino è stata verosimilmente conservata a temperature di circa 23 °C e con un’umidità relativa di circa il 55% per circa 13 secoli prima di arrivare in Europa. Se fosse stato conservato in condizioni diverse, l’invecchiamento sarebbe stato diverso. I ricercatori hanno poi confrontato la scomposizione della cellulosa presente nella Sindone con quella di altri tessuti di lino rinvenuti in Israele e risalenti al primo secolo.
La sindone potrebbe essere coeva al periodo di Gesù ma serviranno altri accertamenti per verificare questa tesi:
“I profili dei dati erano pienamente compatibili con misurazioni analoghe ottenute su un campione di lino la cui datazione, secondo i documenti storici, è 55-74 d.C., rinvenuto a Masada, in Israele [la famosa fortezza di Erode costruita su uno strato di roccia calcarea che domina il Mar Morto]”, si legge nello studio pubblicato sulla rivista Heritage. Il team ha inoltre confrontato la Sindone con campioni di lino realizzati tra il 1260 e il 1390 d.C., senza riscontrare alcuna corrispondenza. “Affinché il risultato attuale sia compatibile con quello del test al radiocarbonio del 1988, la Sindone di Turno avrebbe dovuto essere conservata durante i suoi ipotetici sette secoli di vita a una temperatura ambiente secolare molto vicina ai valori massimi registrati sulla Terra“, si legge nello studio. L’autore principale ha inoltre affermato in una dichiarazione che il test del 1988 dovrebbe essere considerato errato perché “i campioni di tessuto sono solitamente soggetti a tutti i tipi di contaminazione, che non possono essere completamente rimossi dal campione datato”. “Se la procedura di pulizia del campione non viene eseguita accuratamente, la datazione al carbonio-14 non è affidabile”, ha aggiunto. Tuttavia, l’esatta datazione della Sindone di Torino, resta, al momento un mistero: sebbene i fedeli religiosi siano propensi nel credere convintamente che la reliquia risalga all’anno in cui Gesù è morto per crocifissione, anche questo nuovo studio scientifico non conferma questa tesi: “nuove analisi WAXS sull’invecchiamento naturale della cellulosa nel lino potrebbero consentire di determinare l’età corretta della TS, che è un pezzo fondamentale di questo enigma” – hanno infatti osservato gli scienziati.
Fonti:
- La pubblicazione scietifica è consultabile online al seguente link: https://doi.org/10.3390/heritage5020047
- https://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-13758359/scientists-discovery-jesus-cloth-buried-shroud-turin.html
#sindone #gesù #scienza #sacrasindone