In alcune antiche case di montagna era spesso possibile trovare una mensola in pietra sporgente vicino alla finestra della camera da letto. Ecco a cosa servivano:
Nota anche con il nome di “ciappazò” (parapetto) questa mensola, fatta di serpentina locale, ospitava l’orinatoio in tempi in cui i bagni erano situati fuori dalle abitazioni. In passato, raggiungere il bagno poteva infatti significare anche affrontare neve, fango o pioggia, rendendo questo scaffale una soluzione pratica e indispensabile. Oggi, con bagni interni moderni, spesso doppi e ben arredati, dimentichiamo le difficoltà del passato. Una volta uscire di casa per usare il bagno era un disagio, soprattutto per anziani e malati. La mensola per orinatoi, con il suo vaso da camera in ceramica o acciaio smaltato, è stata una risposta a queste esigenze, permettendo di mantenere l’igiene notturna senza dover uscire:
Con l’arrivo dell’acqua corrente nelle abitazioni, anche nelle aree rurali, sono scomparse le vecchie latrine esterne e con esse l’uso di scaffali per orinatoi. Tuttavia, è importante conservare questi scaffali durante il restauro di antiche case di montagna. Rappresentano un pezzo di storia e cultura, una volta bianco e nero con pochi comfort ma grande adattabilità. Oggi quegli scaffali ospitano spesso vasi in terracotta pieni di fiori colorati, simbolo di un passato che non va dimenticato e di un ingegno che ha saputo adattarsi alle esigenze del tempo.
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