Fake News: no, il bassorilievo del dio della Mesopotamia non appartiene anche alla cultura antica dell’Ecuador. Attenzione a chi si prende gioco dell’archeologia

L’impero assiro (come le civiltà sumere e babilonesi) era centrato in Mesopotamia, un’area che corrisponde all’attuale Iraq. Le civiltà precolombiane dell’Ecuador si svilupparono completamente indipendentemente e a migliaia di chilometri di distanza. Non ci sono evidenze storiche di contatti tra le due culture e attualmente non esistono prove archeologiche concrete a sostegno di questa affermazione. Nonostante questo, c’è chi – in “buona fede” oppure nel tentativo di modificare l’opinione pubblica attraverso i social network a sostegno di tesi discutibili e pseudoscientifiche – continua a diffondere immagini fuorvianti, nel tentativo di voler “dimostrare” una presunta similitudine estrema tra culture che, in realtà … non c’è! Tra questi fenomeni, quella riguardante due distinti bassorilievi che raffigurano un dio antico dalla caratteristica testa d’aquila. Il post è stato diffuso da alcune pagine Facebook accompagnato dalle didascalie “Ecuador” e “Mesopotamia” e dalla parola “coincidenze“, lasciando intendere che in quel periodo storico le due civiltà comunicassero tra loro attivamente. Ma basta utilizzare il semplice strumento di ricerca dell’origine delle immagini (in primis offerto dal popolare motore di ricerca Google, ma non solo) per verificare come, in realtà, entrambi i bassorilievi raffigurino lo stesso dio mesopotamico e che entrambi i manufatti hanno origine nella stessa zona del mondo. Per i suoi lettori, gli autori di GloboChannel.com non si sono certamente soffermati sull’apparenza, effettuando la dovuta attività di fact checking al fine da offrire un nostro umile contributo alla Cultura:

Perché la divinità rappresentata in due bassorilievi associati della Mesopotamia non può essere associata all’Ecuador:

Pur avendo già familiarità con queste immagini, grazie alla ricerca approfondita, abbiamo appurato definitivamente che quello raffigurato in entrambi i bassorilievi è infatti un dio della Mesopotamia mentre in Ecuador non si registra alcun bassorilievo con questo aspetto. Non vi chiediamo di fidarvi di noi: siete invitati ad effettuare voi stessi la stessa procedura di verifica attraverso il motore di ricerca. Evidentemente, qualche furbetto ha volutamente nascosto l’origine della foto attribuita (falsamente) all’Ecuador per creare un contenuto sensazionalistico. Una fake news diffusa da qualcuno forse per questioni di “clickbaiting” oppure per allargare i like a qualche pagina specializzata nella diffusione di informazioni fasulle rivolte perlopiù a persone poco esperte (per non definirle “creduloni“). In realtà, un mistero su questa figura ci sarebbe: è ancora in corso il dibattito sull’identità di questa figura che per alcuni potrebbe rappresentare il dio Nisroch (sebbene questa sia anche rappresentata come un grifone e non come una creatura per metà uomo e per metà aquila). Le stesse affascinanti figure dell’arte mesopotamica sono state poi sfruttate per diffondere ulteriori bufale sulla presunta presenza di “borse” ed “orologi da polso” (in realtà “secchio” e braccialetti con fiori di loto, entrambi simboli della cultura dell’epoca, così come riportato in un precedente approfondimento pubblicato su GloboChannel.com). Per altri studiosi, questi bassorilievi rappresenterebbero invece un’altra divinità. Ciò che è certo è che si tratta di reperti esclusivamente riguardanti l’antica cultura mesopotamica, probabilmente intrinseca tra quella Assira, Sumera e Babilonese. L’azzardato ed inverosimile paragone con l’Ecuador, come molte altre fake news, è probabilmente nato da un’immagine manipolata o da un’interpretazione errata di un reperto archeologico, venendo poi diffusa rapidamente sui social media, sfruttando la credulità e l’interesse per le teorie del complotto. Nello specifico, la figura mesopotamica dall’aspetto metallico, come ricorda il sito web di appassionati di archeologica “Ancient Origins” è attribuita alla “Collezione Crespi“. Carlo Crespi, lo ricordiamo, è stato un missionario salesiano italiano vissuto per molto tempo in Ecuador e noto per la sua passione per i reperti archeologici. L’attribuzione del manufatto all’Ecuador, dunque, potrebbe essere riconducibile al luogo dove era custodito e non a quello del ritrovamento. In un raro filmato, lo stesso Crespi sottolineava che il presunto manufatto antico rappresentava un dio Babilonese e non Sudamericano (anche se permangono ad oggi dubbi sull’autenticità del reperto). Il link al video:

https://www.youtube.com/watch?v=BD7Y-fT5rWI&t=191s

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Perché queste notizie si diffondono così velocemente?

  • Sensazionalismo: Le storie che sfidano le conoscenze consolidate e presentano collegamenti inaspettati tra culture distanti sono naturalmente più affascinanti e vengono condivise più facilmente.
  • Disinformazione: In un’epoca in cui l’informazione circola a una velocità senza precedenti, è facile che notizie false si diffondano più rapidamente di quelle vere.
  • Confirmation bias: Le persone tendono a credere più facilmente alle informazioni che confermano le loro convinzioni preesistenti, anche se non sono supportate da prove solide.

Come riconoscere una fake news:

  • Verifica la fonte: Chi ha pubblicato la notizia? È un’organizzazione affidabile?
  • Controlla altre fonti: Cerca conferme da altre fonti indipendenti.
  • Valuta le prove: Ci sono prove a sostegno delle affermazioni fatte?
  • Fai attenzione alle immagini: Le immagini possono essere manipolate.
  • Consulta gli esperti: Se hai dubbi, consulta degli esperti nel settore.

In conclusione:

La storia del bassorilievo assiro in Ecuador è un classico esempio di come le fake news possano diffondersi rapidamente e creare confusione. È importante essere critici e informati per non cadere in trappola e contribuire a diffondere disinformazione. Articolo sullo stesso argomento:

- Prosegue dopo la pubblicità - ---- Comunicazione di servizio di GloboChannel.com ---- l'articolo prosegue più sotto ----- ---- Fine comunicazione di servizio di GloboChannel.com ---- l'articolo prosegue qui sotto -----

Ciò che a noi sembrano “borse” e “orologi da polso” sugli antichi bassorilievi della Mesopotamia sono in realtà … il significato secondo gli studiosi di archeologia

Fonti:

#fakenews #archeologia #storia #ecuador #bufale #mesopotamia #

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