Viaggi nel tempo, ricercatore italiano risolve il “paradosso del nonno”

Un giovane fisico italiano, ha proposto una soluzione a uno dei più celebri paradossi legati ai viaggi nel tempo, il cosiddetto “paradosso del nonno“. Questa scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista Classical and Quantum Gravity, potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione dello spazio, del tempo e delle leggi della fisica. Ispirato dalle ricerche di Carlo Rovelli, il ricercatore italiano Gavassino ha unito le forze della relatività generale, della meccanica quantistica e della termodinamica per superare l’apparente contraddizione che impedirebbe a chiunque di tornare indietro nel tempo e alterare il corso degli eventi. Il paradosso del nonno, per chi non lo conoscesse, si basa su un semplice ragionamento:

Scongiurato il rischio di un paradosso temporale:

Se tornassimo indietro nel tempo e uccidessimo nostro nonno, come potremmo poi nascere? Gavassino sostiene che questo enigma nasce da un’assunzione errata, ovvero che le leggi della termodinamica, che governano il flusso di energia e l’aumento del disordine nell’universo, siano sempre e ovunque valide. Secondo il fisico italiano, in prossimità di un buco nero, dove lo spazio-tempo si curva in modo estremo, potrebbero formarsi dei “loop temporali“. In queste condizioni così particolari, le leggi della fisica potrebbero subire delle alterazioni, e le fluttuazioni quantistiche, quelle minuscole variazioni che avvengono a livello subatomico, potrebbero annullare l’entropia. «Utilizzando il teorema di Wigner, dimostriamo che i livelli di energia interni all’astronave devono subire una discretizzazione spontanea. La separazione dei livelli risulta essere finemente sintonizzata in modo che, dopo aver completato un viaggio di andata e ritorno della curva, tutti i sistemi tornino al loro stato iniziale. Ciò implica, ad esempio, che i ricordi di un osservatore all’interno dell’astronave vengano necessariamente cancellati entro la fine del viaggio. Più in generale, se c’è un aumento di entropia, un ciclo di Poincaré alla fine lo invertirà entro la fine del ciclo, costringendo l’entropia a diminuire di nuovo al suo valore iniziale. Dimostriamo che tale diminuzione di entropia è in accordo con l’ipotesi di termalizzazione degli autostati. La non esistenza di paradossi del viaggio nel tempo segue come rigoroso corollario della nostra analisi» – si legge nel testo della pubblicazione scientifica.

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Tutto in ordine:

L’entropia, in parole semplici, è una misura del disordine di un sistema. Più un sistema è disordinato, più alta è la sua entropia. L’idea di Gavassino è che, se l’entropia potesse diminuire in determinate circostanze, anche fenomeni che consideriamo irreversibili, come l’invecchiamento o la morte, potrebbero essere invertiti. Immaginate un viaggiatore nel tempo che torna indietro e compie un’azione che dovrebbe alterare il passato. Secondo Gavassino, le fluttuazioni quantistiche potrebbero intervenire in modo tale da “cancellare” l’azione compiuta, evitando così il paradosso. Ad esempio, i ricordi del viaggiatore potrebbero svanire, oppure potrebbe subire un processo di ringiovanimento che annullerebbe l’effetto della sua azione. Sebbene questa teoria sia affascinante e offra uno scenario completamente nuovo per comprendere i viaggi nel tempo, è importante sottolineare che si tratta ancora di una speculazione. Nessuno ha mai osservato direttamente un loop temporale, e molte domande rimangono aperte. Tuttavia, lo studio di Gavassino rappresenta un importante passo avanti nella ricerca sulla natura del tempo e apre la porta a nuove e inaspettate possibilità.

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Fonte: https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1361-6382/ad98df

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