Premessa: nessun istituto di ricerca ha confermato che ascoltare alcune tracce di musica classica riduca la percentuale di cellule tumorali in un organismo umano. Ciò di cui si parla è del risultato di un singolo esperimento scientifico che coinvolgeva solo ed esclusivamente delle cellule e non organismi complessi. Tale risultato soprendente è tornato alla ribalta dopo diversi anni ma ad oggi non gode di ulteriori conferme. Fatta questa doverosa premessa (nel rispetto anche di coloro che combattono le varie patologie tumorali), passiamo alla questione specifica, basandoci su quanto riportato su alcune fonti:
Musica contro le cellule tumorali, i risultati dello studio in vitro:
La ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati su importanti testate scientifiche, ha messo a confronto gli effetti dell’esposizione di cellule tumorali del seno in vitro a tre diversi stimoli musicali: la Quinta Sinfonia di Beethoven, la Sonata per due pianoforti in Re di Mozart e le “Atmosphères” di Ligeti. I risultati ottenuti sono stati sorprendenti: la Quinta Sinfonia di Beethoven e le “Atmosphères” di Ligeti avrebbero (secondo gli autori del singolo studio) indotto una maggiore mortalità cellulare rispetto alla Sonata di Mozart o al silenzio assoluto. L’esperimento è stato condotto su cellule tumorali isolate in laboratorio, escludendo l’influenza di fattori esterni presenti in organismi viventi. Il team di ricerca non ha ancora identificato quali specificità dei brani musicali abbiano innescato la morte cellulare, aprendo nuove prospettive di studio per il futuro. Questa scoperta, seppur preliminare, suggerisce un potenziale ruolo della musica come terapia complementare nel trattamento del cancro. Ulteriori ricerche saranno necessarie per comprendere appieno i meccanismi coinvolti e valutare l’efficacia di questa’pproccio in contesti clinici reali. La musica si conferma uno strumento potente, capace di influenzare non solo le nostre emozioni, ma anche la biologia delle cellule. La ricerca brasiliana apre scenari inediti nella lotta contro il cancro, auspicando che la musica possa diventare un valido alleato della medicina tradizionale. Non si tratta, dunque, di una vera e propria bufala ma l’interpretazione sensazionalistica potrebbe indurre il lettore meno addentrato a presupporre che esistano già cure contro il cancro a base di musica classica. In quel caso si parlerebbe invece di una fake news: nulla di più errato, almeno dal punto di vista fisico (mentre, dal punto di vista emotivo, è assodata la potenzialità benefica, almeno in specifici casi).
Per molti anni, quindi, è circolata la voce che la Quinta Sinfonia di Ludwig van Beethoven avesse dimostrato di uccidere il 20% delle cellule cancerose nei test di laboratorio senza intaccare le cellule sane. Ad esempio, qualcuno ne ha parlato su Facebook il 23 dicembre 2024 ( archiviato ). Sebbene nel 2025 la notizia sia stata condivisa da molteplici pagine e profili social, basta effettuare una ricerca approfondita per rivelare che tali affermazioni del genere circolano almeno dal 2011. La voce ha origine da un articolo del 2011 pubblicato su un quotidiano brasiliano. L’articolo affermava che, quando esposte a mezz’ora di Quinta di Beethoven, una cellula su cinque in una coltura di cellule MCF-7 (una linea cellulare di cancro al seno umano recettiva a estrogeni, progesterone e glucocorticoidi isolata nel 1970 e una delle cellule tumorali più studiate al mondo) era morta. Tra le cellule sopravvissute, molte si erano rimpicciolite o avevano perso “granularità”, o complessità. “Atmosphères” di Ligeti ebbe effetti simili, aggiungeva l’articolo, sebbene il primo movimento della Sonata per due pianoforti di Mozart non ebbe praticamente alcun effetto. L’articolo affermava che l’esperimento avrebbe potuto aprire nuove strade per la cura del cancro. «Tuttavia, ciò che viene effettivamente percepito dalle cellule ciliate, e possibile da altre cellule nel nostro organismo, sono differenze fisiche nella pressione del fluido indotte dalle onde sonore. Pertanto, considerando che:
- Il suono è un’onda meccanica che provoca una perturbazione nel mezzo;
- L’acqua è un ottimo conduttore del suono (la velocità del suono nell’acqua è circa 4 ~ 5 volte quella nell’aria);
- L’acqua è il componente principale delle cellule e dei fluidi corporei;
- La musica può essere caratterizzata come la somma di frequenze sonore pure;
- Quasi tutte le cellule del nostro organismo sono costituite dalle stesse molecole (proteine, lipidi, acidi nucleici) e il meccanismo di meccano-trasduzione è pressoché lo stesso, indipendentemente dal tipo di cellula.
Non esiste alcun impedimento ragionevole per qualsiasi tipo di cellula del nostro corpo di rispondere a un suono puro o alla musica. Pertanto, lo scopo del presente studio era valutare la risposta di una linea cellulare di cancro al seno umano, MCF7, alla musica. I parametri studiati erano alcuni di quelli descritti nei documenti sopra menzionati, come la proliferazione cellulare, il ciclo cellulare e il volume cellulare» – si leggeva nel testo della pubblicazione scientifica. “Siamo stati contenti del risultato“, dichiarò in seguito la dottoressa capo, dicendo: “Credevamo che le sinfonie avrebbero provocato solo alterazioni metaboliche, non la morte delle cellule cancerose“. L’articolo di giornale riportava che il team avrebbe presto iniziato a studiare gli effetti della samba e del funk brasiliano sulle stesse cellule. Successivamente, la stessa notizia è stata ripresa da Improbable Research, un sito web che raccoglie ricerche insolite in ambito scientifico, medico e tecnologico e che assegna ogni anno i premi Ig Nobel. Tuttavia, l’articolo su O Globo non rimandava ad articoli di ricerca pubblicati che descrivevano l’esperimento o i suoi risultati, pubblicati anni dopo. Tuttavia, uno scambio tra email tra un giornale e la ricercatrice, confermò anche il rischio di informazioni false:
Cosa aveva effettivamente dimostrato l’esperimento:
Capella ha condiviso l’articolo pubblicato dopo l’esperimento. È apparso nel 2013 sulla rivista Noise and Health. Un secondo è apparso nel 2016 dopo un altro esperimento sulle cellule MDA-MB-231, una linea cellulare aggressiva del cancro al seno “triplo negativo”, il che significa che non è ricettiva all’estrogeno o al progesterone e non ha una certa proteina sulla sua superficie. Quest’ultimo è stato pubblicato su Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine, una rivista che ha cessato le pubblicazioni nel 2024 dopo essere stata cancellata dal Web of Science di Clarivate, un database di riviste accademiche, a causa di problemi di qualità. La ricerca si basava su precedenti scoperte che suggerivano che gli effetti della musica potrebbero non essere solo emozionali e attraverso le cellule uditive. Invece, esistevano alcune prove che la pressione del suono sui fluidi che circondano le cellule potesse influenzare le cellule non uditive. Capella e il suo team si sono prefissati di dimostrare se la musica potesse influenzare “parametri morfo-funzionali cellulari, come dimensioni e granularità delle cellule”. Nessuno dei due articoli di giornale aveva riportato il numero di cellule morte, né avevano fatto affermazioni sul potere terapeutico di questi brani musicali sul cancro. Nessuno dei due aveva affermato di aver testato la musica su cellule sane. Entrambi gli articoli riportavano che le linee cellulari negli esperimenti condividevano caratteristiche con le cellule epiteliali, che rivestono varie parti del corpo e agiscono come prima barriera per prevenire le infezioni, rendendole buoni modelli da testare. Il team di ricerca ha scritto che gli esperimenti miravano semplicemente a “comprendere meglio gli effetti diretti delle vibrazioni acustiche sotto forma di musica nelle cellule umane in coltura.” Nella sua risposta via e-mail, il membro di spicco del team aveva sottolineato che lei e il suo team avevano condotto questi esperimenti su cellule in piastre di Petri e che i risultati “non potevano essere estesi agli esseri umani“. In altre parole, mentre il brano musicale ha dimostrato di uccidere le cellule cancerose in un ambiente di laboratorio controllato, questo non dimostrava che la musica potesse essere utilizzata per curare il cancro. Inoltre, ha affermato che non era corretto dichiarare che una cellula su cinque (o il 20%) fosse morta dopo essere stata esposta alla Quinta sinfonia di Beethoven. “I metodi che abbiamo utilizzato non ci hanno permesso di quantificare la morte cellulare“, ha affermato. In conclusione:
“Una rondine non fa primavera”:
Un singolo studio scientifico – oltre tutto privo conferme da parte di altre ricerche successive – dimostra null’altro che il (limitato) risultato ottenuto esclusivamente nelle specifiche circostanze. Questo studio è stato condotto in vitro, il che significa che è stato eseguito su cellule in un ambiente di laboratorio, non su esseri umani e nemmeno sui topi cui organismi sono ben più complessi di un insieme limitato di cellule. Pertanto, non è chiaro se questi risultati si applicherebbero anche in vivo e attualmente non ci risultano ricerche che confermerebbero quest’ultima ipotesi (alquanto improbabile). Infine, è importante ricordare che la musica non è una cura diretta per il cancro. Ulteriori risultati di uno studio scientifico simile – che risalirebbe persino agli anni ’60 del XX secolo – non chiari. Se hai il cancro, è importante parlare con un medico professionista per ottenere il miglior trattamento possibile.
Fonti:
- https://journals.lww.com/nohe/fulltext/2013/15660/direct_effects_of_music_in_non_auditory_cells_in.4.aspx
- https://improbable.com/2011/04/13/music-against-cancer-in-brazil/
- https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1155/2016/6849473
- https://oglobo.globo.com/saude/ciencia/celulas-tumorais-expostas-quinta-sinfonia-de-beethoven-perderam-tamanho-ou-morreram-2804700
- https://www.snopes.com/news/2025/01/08/beethoven-cancer-cells-tests/
#cancro #sinfonia #musica #musicaclassica #scienza #salute #medicina #cancro #patologietumorali #tumore #sinfonia #Beethoven