
Un team di ricercatori italiani dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ha riportato sulla prestigiosa piattaforma scientifica Nature la rilevazione di un neutrino cosmico con un’energia di circa 220 PeV (ovvero 220 milioni di miliardi di elettronvolt), un valore record per questo tipo di particelle:
Osservata la particella più energetica di sempre:
L’evento, denominato Km3-230213, è stato osservato grazie al telescopio sottomarino Km3Net, situato nel Mar Mediterraneo. Analizzando i dati raccolti dagli strumenti Arca e Orca, i ricercatori della Km3Net Collaboration hanno identificato un muone singolo che ha attraversato l’intero rilevatore. L’inclinazione della traiettoria del muone, combinata con l’elevatissima energia, suggerisce in modo convincente che esso abbia avuto origine da un neutrino cosmico interagente nelle vicinanze del telescopio. L’origine precisa del neutrino rimane al momento sconosciuta, ma gli studiosi ipotizzano che possa provenire da oltre la Via Lattea. Ulteriori analisi e studi teorici saranno necessari per svelare la sorgente di questa particellaRecord e comprendere meglio i meccanismi di accelerazione cosmica. A tal proposito, riportiamo qui sotto il link ad un video-approfondimento diffuso sul web:
In fisica delle particelle il neutrino è una particella subatomica elementare di massa piccolissima e carica elettrica nulla[1], appartenente al gruppo dei leptoni e alla famiglia dei fermioni. Possiede elicità uguale a -1 (elicità sinistrorsa). Il nome fu coniato da Edoardo Amaldi durante una conversazione con Enrico Fermi all’Istituto di fisica di via Panisperna a Roma, come diminutivo scherzoso della parola neutrone, altra particella neutra molto più massiccia. Il termine fu poi adottato da Fermi in una conferenza a Parigi nel luglio 1932 e al congresso Solvay del 1933, dove fu utilizzato anche da Wolfgang Pauli, e da lì si diffuse nella comunità scientifica internazionale[2].
L’esito dello studio scientifico è consultabile online al seguente link: https://www.nature.com/articles/s41586-024-08543-1.
Sito web della KM3NeT collaboration: https://www.km3net.org/
Sito web dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare: https://home.infn.it/it/
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