
Una straordinaria scoperta archeologica avvenuta nei pressi della Sturgeon Lake First Nation sta rivoluzionando la nostra comprensione della storia, sfidando le consolidate narrazioni sulle prime civiltà indigene del Nord America. Il ritrovamento di un insediamento pre-contatto risalente a ben 11.000 anni fa (migliaia di anni prima della costruzione delle antiche piramidi egizie!), uno dei più antichi siti indigeni conosciuti nel continente, conferma l’esistenza di società altamente organizzate nella regione molto prima di quanto si pensasse. Questa scoperta colloca il sito tra i più antichi e prestigiosi del mondo, al pari delle Grandi Piramidi d’Egitto, di Stonehenge in Inghilterra e di Göbekli Tepe in Turchia, tutti noti per la loro immensa importanza storica e il loro ruolo nel plasmare la civiltà umana:
Il Consiglio Âsowanânihk, che in lingua Cree significa “Un posto da attraversare“, sta guidando gli sforzi per proteggere e studiare il sito, in collaborazione con gli archeologi dell’Università del Saskatchewan e dell’Università di Calgary. Il consiglio, composto da anziani, custodi del sapere, educatori, giovani e accademici, è impegnato a garantire la conservazione di questo inestimabile patrimonio. Situato a circa cinque chilometri a nord di Prince Albert, lungo il fiume North Saskatchewan, il sito è stato individuato per la prima volta dal ricercatore e archeologo amatoriale Dave Rondeau. Durante un’ispezione dell’area, Rondeau ha notato una significativa erosione lungo la riva del fiume che aveva portato alla luce manufatti. Il 31 gennaio del 2025, un team di accademici ha incontrato il consiglio presso il Cultural Centre di Sturgeon Lake. Il gruppo comprendeva la dott.ssa Andrea Freeman dell’Università di Calgary, il dott. Glenn Stuart dell’Università del Saskatchewan, l’archeologo Butch Amundson e la studentessa Jayda Boux, che sta conducendo la ricerca sui materiali litici del sito. Le evidenze suggeriscono che il sito fosse un insediamento a lungo termine, piuttosto che un campo di caccia temporaneo. I reperti includono strumenti in pietra, focolari e materiali litici utilizzati per la fabbricazione di utensili:
Gli strati di carbone indicano che i primi abitanti indigeni praticavano la gestione del fuoco, in linea con le tradizioni orali di lunga data. La scoperta di grandi resti di bisonte fornisce informazioni sulle prime tecniche di caccia e sull’evoluzione della specie. Il paesaggio, plasmato dall’attività glaciale e da inondazioni su larga scala nel corso dei millenni, ha subito trasformazioni radicali. I ricercatori ritengono che il sito, che oggi ricorda un salto di bufalo, ospitasse numerosi siti di macellazione e di allevamento di bisonti. I risultati suggeriscono che i primi cacciatori indigeni cacciavano strategicamente i bisonti, tra cui l’ormai estinto Bison antiquus, che poteva pesare fino a 2.000 chilogrammi. Questo sito fornisce una prova inconfutabile della presenza profonda e duratura di popolazioni indigene in questa regione, rafforzando una conoscenza che è stata tramandata per generazioni. Le storie orali hanno a lungo descritto l’area come un importante centro culturale e commerciale, e questa scoperta offre prove concrete a sostegno di tali racconti. Nonostante la sua immensa importanza, il sito è minacciato da attività di disboscamento e industriali. Il Consiglio Âsowanânihk ha espresso preoccupazioni per la potenziale distruzione e sta sollecitando misure di protezione immediate. La Sturgeon Lake First Nation e il consiglio stanno invitando le parti interessate locali, provinciali e nazionali a sostenere gli sforzi per proteggere e studiare questo sito storico di inestimabile valore.
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