L’elmo calcidese indossato dai guerrieri nel IV e V secolo a.C. ad apparente forma fallica. E’ veramente quel che sembra? Storia di una scoperta archeologica

L’elmo calcidese rappresenta una tipologia di elmo in bronzo diffusa nel mondo ellenico, in particolare in Grecia, durante il V ed il IV secolo a.C.. La sua denominazione deriva da una raffigurazione presente su una ceramica ritenuta proveniente dalla città di Calcide, sull’isola di Eubea. L’elmo calcidese può essere considerato un’evoluzione dell’elmo corinzio, rispetto al quale offriva una maggiore libertà di movimento e una migliore visuale e udito per il guerriero. Era costituito da una calotta di forma emisferica, sulla quale erano applicate delle paragnatidi (guance) e una protezione per il collo. Le paragnatidi potevano essere realizzate in un unico pezzo con la calotta oppure essere fissate tramite cerniere. L’elmo era spesso dotato di ornamenti, come ad esempio dei cimieri. La sua diffusione è testimoniata anche in epoca. Successivamente, l’elmo calcidese continuò ad essere utilizzato da alcune tipologie di combattenti, come gli opliti, anche in epoche successive, come al tempo di Alessandro Magno. Interessante la forma di un elmo esposto nel museo di Baltimora (negli Stati Uniti d’America), di apparente forma fallica:

L’elmo corinzio: un’analisi storico-culturale:

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L’elmo corinzio, ampiamente diffuso nel mondo greco a partire dall’VIII secolo a.C., rappresenta una delle tipologie di elmo più iconiche del periodo. La sua evoluzione nel tempo ha portato a una forma che avvolgeva completamente il cranio, offrendo una protezione elevata. Realizzato in un unico pezzo di bronzo martellato, l’elmo corinzio era spesso completato da una cresta in crine di cavallo. La sua forma, con la parte frontale che convergeva sulla base della cresta, ha portato alcuni studiosi a ipotizzare una somiglianza con un pene eretto. Tuttavia, tale interpretazione appare poco probabile, considerando che le raffigurazioni dell’ideale maschile greco mostravano solitamente membri piccoli e flaccidi, mentre quelli di grandi dimensioni erano associati a figure di basso rango sociale. Inoltre, non esistono testimonianze di raffigurazioni di falli su scudi o altre superfici, nonostante l’uso diffuso di tale simbolo. Pertanto, è verosimile che la forma dell’elmo corinzio non fosse intenzionalmente progettato per richiamare un simbolismo fallico. Nello specifico:

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source photo embed: wikipedia.org (credits: Walters Art Museum, Baltimora, Usa)

La forma di questo elmo (il Chalcidian-Type Helmet – Walters 542468), noto come calcidese, è caratterizzata dalle guancette curve, che sono attaccate qui da spilli che terminano nelle teste di serpente. Per un giovane greco, l’acquisizione di un elmo era un segno di virilità atteso da tempo. Ogni elmo doveva essere fatto su misura ed era solitamente foderato di pelle. Un elmo era solitamente appeso al muro della casa del proprietario durante la sua vita e, soprattutto nei primi tempi, veniva anche seppellito con lui. Il progresso della tecnologia greca che rese possibile la produzione diffusa di elmi in bronzo martellato portò anche alla produzione in serie di scudi. Di conseguenza, sul campo di battaglia i duelli individuali furono sostituiti dalla falange, una forma di combattimento in cui i guerrieri avanzavano insieme come un muro di armi quasi impenetrabile.

Fonti:

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