
Ritenuta estinta una sessantina d’anni prima della sua riscoperta, una specie di echidna (un mammifero facente parte del genere dei monotremi, al quale fanno parte anche gli ornitorinchi) è stata riscoperta da un gruppo di scienziati. Le riprese sospette di Zaglossus attenboroughi, ovvero “l’echidna dal lungo becco” che prende il nome dal celebre conduttore televisivo e naturalista inglese David Attenborough, sono state inizialmente girate nel 2023 dall’Università di Oxford durante una spedizione sui Monti Ciclopi, un’abbondante foresta pluviale in Indonesia. Combinando la tecnologia moderna con le conoscenze indigene, i ricercatori hanno recentemente confermato il ritrovamento dell’echidna dal becco lungo, secondo un articolo pubblicato nel mese di maggio del 2025 sulla rivista NPJ Biodiversity. La specie non era stata segnalata da oltre 60 anni, quando nella regione è stato trovato un esemplare morto, hanno affermato i ricercatori. Tuttavia, negli ultimi decenni sono state rinvenute prove dell’esistenza dell’echidna in tutta la regione:
Secondo lo studio, nel 2007 un team di ricercatori ha scoperto nel Cyclops delle “colpi di naso”, ovvero dei segni lasciati dalle echidne quando cercano invertebrati sottoterra. Anche gruppi indigeni hanno segnalato avvistamenti della specie negli ultimi due decenni. Nel 2017 e nel 2018, i ricercatori hanno combinato la mappatura partecipativa con conoscenze indigene e di altro tipo per valutare la probabilità che gli echidna esistessero ancora. Anche le fototrappole hanno svolto un ruolo chiave nel confermare la loro esistenza. Le fototrappole installate nel Cyclops nel 2022 e nel 2023 hanno raccolto le prove fotografiche – 110 foto in totale da 26 eventi individuali – necessarie ai ricercatori per continuare a indagare sulla specie scomparsa. Le prove fotografiche sono state pubblicate nell’articolo. L’echidna dal becco lungo è uno dei soli cinque mammiferi ovipari esistenti oggi, insieme all’ornitorinco e ad altre due specie di echidna moderna, hanno affermato i ricercatori. Secondo lo studio, questi mammiferi sono gli “unici rappresentanti viventi” della linea evolutiva dei monotremi (ovodepositari) che si è differenziata dai teri (marsupiali e mammiferi placentati) più di 200 milioni di anni fa. L’echidna dal becco lungo un tempo viveva anche nella catena montuosa di Oenaka, in Papua Nuova Guinea. Ma i Monti Ciclopi sono l’unico luogo in cui l’echidna dal becco lungo è stata segnalata in tempi moderni. Secondo il documento, attualmente ci sono più di 2.000 “specie cosiddette perdute”, ovvero specie di cui non si è data notizia per lunghi periodi di tempo. “Le riscoperte offrono la speranza che altri sopravvivano, soprattutto in luoghi in cui la ricerca biologica è stata limitata”, hanno affermato i ricercatori. Video:
Fonti:
- https://abcnews.go.com/US/scientists-confirmed-existence-200-million-year-species-thought/story?id=122773046
- https://www.nature.com/articles/s44185-025-00086-6#Fig2
- https://it.wikipedia.org/wiki/Zaglossus_attenboroughi
#animali #estinzione #nuovaguinea #mammiferi #echidna #monotremi #scoperta #biologia #scopertascientifica