Un ritrovamento inatteso hai interessato le acque pugliesi: è quanto accaduto a Torre Pali, frazione di Salve (in provincia di Lecce), sulla costa del Mar Ionio. Stando a quanto si apprende, un esemplare di pesce scorpione, noto anche con il nome volgare di pesce leone, è stato catturato da un pescatore professionista che ha prontamente segnalato l’accaduto all’associazione “Sportello dei Diritti”. Questo pesce, classificato come “specie aliena” (alloctona), è originario del Mar Rosso e dell’Oceano Pacifico, diffondendosi dal Sud-Est asiatico fino all’Australia, dal Giappone alla Polinesia. Il pesce scorpione abita tipicamente lagune e fondali sassosi fino a 150 metri di profondità. L’esemplare rinvenuto, lungo circa 20 centimetri e pesante circa 200 grammi, è stato catturato a 35 metri di profondità, a tre miglia dalla costa. Si tratta di una specie velenosa:
Questa specie è nota per il suo veleno, che può causare gravi danni a chiunque venga punto, inclusi gli esseri umani. In caso di puntura, è consigliato applicare acqua calda a 45 gradi sulla zona colpita e contattare un medico. Nel nostro mare, il pesce scorpione potrebbe danneggiare la concorrenza tra i predatori autoctoni. Negli ultimi tempi, sono stati segnalati altri esemplari di pesce scorpione nelle acque di Gallipoli e lungo la costa calabrese, evidenziando un trend di espansione di specie aliene nel Mediterraneo. Per affrontare questa problematica, è stata avviata la campagna “Attenti a quei 4!”, promossa dall’ISPRA e dall’Istituto per le risorse biologiche e biotecnologiche marine del CNR. Questa iniziativa mira a educare la popolazione sul riconoscimento di quattro pesci tropicali alieni, tra cui il pesce scorpione, e a incoraggiare la segnalazione agli enti competenti in caso di avvistamenti. Il pesce scorpione orientale, noto anche con il nome di pesce leone orientale o scorpena volante (Pterois volitans (Linnaeus, 1758)) è un pesce d’acqua salata della famiglia Scorpaenidae. Questa specie è diffusa nel Mar Rosso e nell’Oceano Pacifico, dal Sud-Est asiatico fino all’Australia, dal Giappone alla Polinesia. Abita le lagune e i fondali sassosi e di barriera fino a 150 metri di profondità. I giovani tendono ad allontanarsi in mare aperto dal loro luogo di nascita, alla ricerca di nuovi habitat: questo giustifica la loro grande diffusione. La specie è stata accidentalmente introdotta negli anni novanta nell’Oceano Atlantico, lungo le coste degli Stati Uniti[1], invadendo progressivamente anche tutto il Mar dei Caraibi[2]. Recentemente, sono stati segnalati numerosi avvistamenti di Pterois volitans nelle acque del Mediterraneo, in particolare presso le coste turche, greche e italiane. Gli avvelenamenti da tossina di Pterois volitans vengono classificati in tre gradi:
L’effetto del veleno del pesce scorpione sulle persone:
Avvelenamenti di I grado producono eritema, ecchimosi o anche cianosi della parte colpita. Al II grado compaiono vesciche attorno alla puntura. Avvelenamenti di III grado producono necrosi locale e variazione della sensibilità, che possono durare anche per più giorni. Più rari sono gli effetti a livello sistemico, che includono ma non sono limitati a questi: dolore alla testa, nausea, vomito, dolori e crampi addominali, paralisi agli arti, iper- o ipotensione, difficoltà respiratoria, ischemia del miocardio, edema polmonare, sincope. Sono stati documentati rari casi di decesso. Il primo e più importante trattamento dopo una puntura è l’immersione della parte colpita in acqua calda (circa 45 °C), perché riduce il dolore e rende inattiva la tossina.
Come riconoscerlo:
Il pesce scorpione, noto anche come pesce scorpione rosso o pesce scorpione comune (Scorpaenidae), è un pesce marino facilmente riconoscibile grazie a diverse caratteristiche distintive:
- Aspetto fisico: Ha un corpo tozzo e appiattito, con una testa grande e larga. La pelle è spesso coperta di spine e ha una colorazione che varia dal rosso al marrone, con macchie più chiare o scure.
- Spine venefiche: Le spine dorsali e le pinne pettorali sono dotate di ghiandole velenifere. È importante prestare attenzione a queste spine, poiché il loro veleno può causare dolore intenso e reazioni allergiche.
- Occhi prominenti: Gli occhi del pesce scorpione sono grandi e sporgenti, il che gli consente di avere una buona visione anche in acque torbide.
- Comportamento: Spesso si mimetizza con il fondale marino, rimanendo immobile tra le rocce o la vegetazione. Questo comportamento lo aiuta a catturare le prede e a evitare i predatori.
- Habitat: Si trova generalmente in acque calde e tropicali, in particolare in zone rocciose, barriere coralline e fondali sabbiosi.
Se ti trovi in un’area dove è presente il pesce scorpione, è consigliabile fare attenzione e non toccarlo, a causa del suo veleno. È spesso confuso con le altre specie del genere Pterois, tutte piuttosto simili. In particolare fino a qualche tempo fa era ritenuto la stessa specie Pterois miles e, solo di recente, grazie a studi genetici, sono state riconosciute come due specie distinte. Per distinguerle con certezza occorrono analisi genetiche anche se, con una certa approssimazione, si possono usare criteri geografici essendo di norma presente in una determinata zona una specie oppure l’altra, ma non entrambe (specie vicarianti).
Il presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha invitato chiunque avesse avvistato o catturato uno di questi pesci a inviare foto o video tramite WhatsApp o attraverso il gruppo Facebook dell’associazione.
Fonti:
- https://www.sportellodeidiritti.org/news/item/specie-aliene-del-mare-a-torre-pali-pescato-un-pesce-tropicale-velenoso
- https://www.cnr.it/it/news/11282/attenti-a-quei-4
- https://it.wikipedia.org/wiki/Pterois_volitans
- https://www.cronaca.news/in-italia-pescato-pesce-tropicale-velenoso-evitarne-il-contatto-come-riconoscerlo-e-che-effetto-fa-il-suo-veleno/
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