
I dinosauri dominavano la Terra durante l’era mesozoica, ma i cieli erano governati da un altro gruppo di rettili: gli pterosauri. Questi antichi vertebrati, tra cui i noti pterodattili, sono stati a lungo considerati privi di piume, con la convinzione che avessero solo una peluria simile a quella di alcuni mammiferi. Tuttavia, una ricerca scientifica pubblicata nel 2020 su Nature Ecology & Evolution ha rivelato che gli pterosauri possedevano un piumaggio ricco e colorato, simile a quello dei loro cugini dinosauri, spostando indietro di circa 70 milioni di anni la comparsa delle piume nel regno animale.
La ricerca e i fossili di pterosauri:

La scoperta è il risultato di un lavoro congiunto di paleontologi provenienti da università inglesi e cinesi, che hanno analizzato un vasto database di fossili di pterosauri rinvenuti nel sito di Daohugou, in Mongolia. Questi fossili, risalenti a 160 milioni di anni fa, presentano tracce di picnofibre, strutture esterne simili a filamenti, che in precedenza erano interpretate come una forma di peluria. Grazie all’uso di microscopi ad alta risoluzione, i ricercatori hanno potuto identificare queste picnofibre come una forma primordiale di piumaggio. I ricercatori hanno identificato quattro diverse tipologie di picnofibre. Oltre ai filamenti lanuginosi già noti, sono state scoperte strutture più complesse, indistinguibili da quelle che adornano gli Ornitischi e i Teropodi, i dinosauri più strettamente imparentati con gli uccelli. Considerati oggi dinosauri aviani, gli odierni uccelli rappresenterebbero così un vero e proprio caso di evoluzione convergente (l’ennesimo riscontrato in ambito paleontologico) con gli pterosauri, evidentemente più simili agli animali moderni di quanto ipotizzato in passato. L’immagine classica dei “rettili volanti” privi di piume – tanto abituali nei film di fantascienza (la saga di Jurassic Park–Jurassic World in primis, ma non solo!) – dovrà ora far spazio a ricostruzioni più vicine alla realtà. Le picnofibre erano distribuite su diverse parti del corpo, con piume presenti su alcune aree della testa e delle ali.
Melanosomi e Colorazione del Piumaggio:
In alcuni campioni, i ricercatori hanno identificato melanosomi, le strutture cellulari responsabili della colorazione delle penne negli uccelli moderni. Questi melanosomi suggeriscono che il piumaggio degli pterosauri potesse avere un colorito rossastro. Mike Benton, paleontologo dell’Università di Bristol, ha affermato che le analisi evolutive dimostrano chiaramente che le picnofibre degli pterosauri sono piume a tutti gli effetti, con la stessa origine evolutiva delle piume di dinosauri e uccelli. Questa scoperta si inserisce in un contesto più ampio di ricerche che stanno illuminando un periodo cruciale nella storia dell’evoluzione terrestre, in particolare dopo la grande estinzione di massa del Permiano-Triassico, che ha portato alla scomparsa di circa il 70% dei vertebrati terrestri. Le specie sopravvissute, tra cui gli antenati dei mammiferi e dei dinosauri, hanno subito cambiamenti significativi, tra cui l’emergere di un metabolismo più veloce e a sangue caldo.
Adattamenti Metabolici:
Questi adattamenti metabolici hanno reso necessaria l’emergenza di strutture per mantenere costante la temperatura interna. Nei mammiferi, questo si è tradotto in peli, mentre nei dinosauri e negli pterosauri, e probabilmente in altri antichi rettili, si è manifestato attraverso le piume. Questa scoperta non solo arricchisce la nostra comprensione dell’evoluzione degli pterosauri, ma offre anche nuove prospettive sulla diversificazione dei vertebrati durante un periodo di grande cambiamento ecologico. La ricerca sui pterosauri e il loro piumaggio rappresenta un passo significativo nella comprensione dell’evoluzione dei vertebrati volanti. Le nuove evidenze suggeriscono che le piume non siano un’esclusiva degli uccelli moderni, ma che abbiano radici profonde nella storia evolutiva, risalendo a un antenato comune vissuto almeno 250 milioni di anni fa. Queste scoperte continuano a sfidare le nostre concezioni preesistenti e a rivelare la complessità della vita preistorica. Gli pterosauri (il cui nome significa “lucertole alate”), lo ricordiamo, sono un ordine estinto di rettili volanti, vissuti durante l’intero Mesozoico, dal Triassico superiore alla fine del Cretaceo, circa 230-65 milioni di anni fa (Norico–Maastrichtiano). Gli pterosauri furono i primi vertebrati conosciuti per essere adatti al volo battente. L’esito della ricerca scientifica è consultabile online al seguente link: https://www.nature.com/articles/s41559-018-0728-7.
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