
Poiché molti aspetti della vita greca dipendevano dal mare, un vaso a forma di chela di astice non sorprende. È, tuttavia, un caso eccezionale e potrebbe essere una variante dell’askos, un contenitore per l’olio a forma di borsa dotato di imboccatura verticale e manico a cinghia. Secondo la datazione, risale al 460 a.C.. Ad un lato della chela è raffigurato un asino. L’iconografia dionisiaca della “chela” suggerisce che si trattasse di un oggetto insolito utilizzato durante i simposi (feste in cui si beveva). Anche se non vi è certezza assoluta, si dice che sia stato rinvenuto nei pressi di Santa Maria di Capua (in provincia di Caserta) nel 1872 (Helbig 1873, pp. 4-5). Oggi, questo straordinario pezzo è custodito tra le mura del The Metropolitan Museum of Art (Met) di New York:


Fino al 1910, collezione del conte Grigoriy Sergeyevich Stroganov, Palazzo Stroganov, Roma; 1910-1920, presso i suoi discendenti, Palazzo Stroganov, Roma; [fino al 1923, presso Giorgio Sangiorgi, Roma]; acquisito nel 1923, acquistato da G. Sangiorgi.
Fonte: https://www.metmuseum.org/art/collection/search/251401
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