Glifosato cancerogeno, studio italiano del 2025 conferma la tesi

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Il glifosato è al centro di un acceso dibattito riguardante la sua sicurezza e potenziale cancerogenicità. Un recente studio condotto dall’Istituto “Ramazzini ha sollevato nuove preoccupazioni, confermando l’associazione tra glifosato e insorgenza di tumori in animali da laboratorio. Tra i membri italiani del team di ricerca vi è anche un esperto di epidemiologia ambientale e vincitore del premio John Goldsmith nel 2022:

I risultati dello studio scientifico italiano:

Il Global Glyphosate Study (GGS), lanciato nel 2019, ha analizzato gli effetti tossicologici del glifosato e delle sue formulazioni in ratti Sprague-Dawley. Gli animali sono stati esposti a diverse dosi di glifosato e di erbicidi a base di glifosato, come Roundup Bioflow e RangerPro, a partire dal 6° giorno di gestazione fino a 104 settimane di età. I risultati indicano trend statisticamente significativi di aumento di tumori benigni e maligni in vari tessuti, tra cui:

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  • Tessuti emolinforeticolari (leucemia)
  • Cute
  • Fegato
  • Tiroide
  • Sistema nervoso
  • Ovaie

Questi tumori hanno mostrato un’incidenza più alta rispetto ai controlli, suggerendo che l’esposizione anche a livelli ritenuti accettabili possa portare a conseguenze gravi per la salute. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’OMS classifica il glifosato come probabile cancerogeno per l’uomo (Gruppo 2A), basando questa valutazione su prove limitate di cancerogenicità nell’uomo e solide evidenze in animali. Al contrario, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e l’Autorità Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) non condividono questa valutazione, ampliando il dibattito sulla reputazione del glifosato.

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Implicazioni per la salute pubblica:

Il continuo uso di erbicidi a base di glifosato ha destato preoccupazione per la salute pubblica, soprattutto considerando che il glifosato è ampiamente rilevato in alimenti, acqua e polvere. Il GGS ha dimostrato che i formulati commerciali possono avere effetti tossici superiori rispetto al glifosato in forma isolata, ponendo l’accento sull’importanza di rivedere le norme di sicurezza per l’uso di tali sostanze chimiche. Le evidenze emerse dal Global Glyphosate Study offrono supporto a ulteriori indagini sulla cancerogenicità del glifosato e dei suoi erbicidi. La cancerogenicità osservata in animali da laboratorio richiama alla necessità di una valutazione più attenta e responsabile degli erbicidi in uso e delle potenziali conseguenze sulla salute umana. Resta quindi cruciale monitorare lo sviluppo di nuove ricerche e fornire informazioni accurate al pubblico riguardo ai rischi associati all’esposizione al glifosato. Di seguito, riportiamo qui sotto il link allo studio scientifico di riferimento:

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Fonti:

#glifosato #cancro #tumore #cancerogeno

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