Un drone sorvola il Tarangire National Park in Tanzania e mostra un branco di elefanti in movimento.
Con il ronzio di sottofondo, il drone spinge i mammiferi sempre più lontano dal pericolo dell’uomo, dai territori dove a volte vengono feriti o addirittura uccisi.
Succede per avvelenamento o per mano di lance e frecce. A volte vengono uccisi dai custodi delle comunità.
Questa tecnologia consente di proteggere gli elefanti che si trovano nei parchi nazionali e nelle riserve naturali dell’Africa.
Nadia De Souza, ricercatrice, Biodiversity and Wildlife Solutions:
“Finora sembrano rispondere veramente bene. Tutte le prove fatte hanno dato esito abbastanza positivo. Gli animali si sono allontanati dai droni rapidamente, cosí come dai campi e dalle colture. Peró ci serve raccogliere molti più dati per essere certi delle statistiche.”.
Un test positivo dunque. Ma, il biologo David Olson crede che sia solo una questione di tempo prima che le creature intelligenti si abituino al suono dei droni.
Ecco perché i rangers vengono formati per far volare droni equipaggiati con peperoncino in polvere, un efficace deterrente per gli elefanti.
David Olson, biologo, Biodiversity and Wildlife Solutions:
“Penso che gli elefanti siano abbastanza intelligenti da capire che di notte, mentre si trovano nei campi a mangiare angurie e mais, è difficile che le api volino. Presto lo capiranno ed è per questo che stiamo pensando a un piano B, ovvero una leggera pioggia di peperoncino per avvisarli”.
Olson sostiene inoltre che i droni siano un’opzione realistica per la protezione degli elefanti, perché i costi di manutenzione sono bassi e possono essere recuperati integri anche dopo una caduta nella savana. (Euronews)