La polizia svizzera, per ordine della procura di Lugano, sta perquisendo in territorio elvetico abitazioni e uffici del broker finanziario Leonida Rossi, accusato di una truffa, arrivata nel tempo a 20 milioni di euro, ai danni dell’ Ordine dei Frati minori francescani. Attività investigative legate alla stessa vicenda sono in corso anche in Italia da parte della Guardia di Finanza.
Secondo quanto si è appreso da fonti contattate in Svizzera, la denuncia è stata presentata a Lugano dalla Curia Generale dei Frati minori francescani e il procuratore federale di Lugano Noseda ha disposto le perquisizioni. Analoga denuncia è stata presentata anche a Roma e Milano.
Lasciti, donazioni e anche affitti di immobili: da qui derivano i 20 milioni di euro distratti dalle casse dell’Ordine. La Procura di Milano indaga non solo sul broker Rossi, ma anche su altre persone, tra cui alcuni religiosi e, in particolare, l’ex economo dello stesso ordine, il frate Giancarlo Lati, accusato di appropriazione indebita. Quest’ultimo, peraltro, non avrebbe tratto beneficio personale dalla vicenda, ma avrebbe impiegato i fondi della cassa dell’Ordine secondo modalità non autorizzate. Da quanto si è saputo i pm milanesi Sergio Spadaro, Adriano Scudieri e Alessia Miele, che stanno lavorando in ‘tandem’ con i colleghi elvetici, tramite i documenti che stanno raccogliendo con le perquisizioni di oggi della Gdf, puntano a ricostruire i movimenti di tutti quei soldi – gran parte del patrimonio dei religiosi – usciti dalle casse dell’Ordine e come e dove sarebbero stati investiti. I reati contestati a vario titolo, a partire da 7/8 anni fa, al momento sono truffa e appropriazione indebita.
Il broker, che in particolare disponeva di un appartamento a Paradiso (quartiere di Lugano), ma che in Svizzera non aveva né residenza né permessi di dimora, avrebbe ricevuto, nel tempo, dall’ex economo dell’Ordine dei frati minori somme fino a 20 milioni di euro, per investirle in Svizzera a tassi di interesse – aveva assicurato – non inferiori al 12 per cento. L’obiettivo delle perquisizioni è quello di scovare documenti utili a far luce sulle malversazioni. Rossi avrebbe corrisposto inizialmente alcune somme corrispondenti agli interessi, poi – secondo la denuncia dei francescani – non avrebbe restituito né capitale, né interessi, determinando in tal modo l’ammanco nella cassa dell’Ordine dei frati minori.
Fonte: www.rainews.it