Saracena, “l’acqua pubblica costa troppo poco”. Governo punisce comune calabrese virtuoso – lo sfogo del Sindaco in un VIDEO

comune-di-SaracenaEra il luglio 2015, quando l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha multò il Comune di Saracena (in Calabria) per il costo dell’acqua applicato ai propri cittadini. Secondo il governo Renzi infatti, il costo dell’oro blu del comune in provincia di Cosenza  risultava troppo basso e così l’Authority  aveva chiesto al sindaco Mario Albino Gagliardi di adeguare il prezzo alle tariffe nazionali facendolo quintuplicare. Grazie al fatto che il paese alle pendici del parco del Pollino gestisce direttamente l’intero ciclo delle acque non affidandolo alla Sorical (e quindi alla RegioneCalabria), la bolletta del servizio idrico oscillava da 26 centesimi per le fasce basse fino a un massimo di 90 centesimi per gli esercizi commerciali. Ma, stando alla delibera dell’Autorità, il sindaco Gagliardi avrebbe dovuto applicare la tariffa di 1 euro e 40 centesimi. “Noi riteniamo che sull’acquaspiega il primo cittadino – Nessuno ci debba guadagnare. Dicono che non siamo coerenti con il tariffario. Invece di premiare, il governo Italiano infraziona un piccolo comune che gestisce bene le risorse idriche, ha realizzato un modello che dovrebbe essere esportato negli altri comuni italiani e fa pagare l’acqua il giusto, non poco. Facciamo pagare solo i costi che l’ente affronta”.Se io avessi fatto pagare l’acqua 600 euro a famiglia all’anno piuttosto che 170 euro non sarei stato punito. – conclude Gagliardi – È la buona amministrazione di questo st****o di Renzi” aveva dichiarato il Sindaco a Il Fatto Quotidiano . Il VIDEO:

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Dopo circa un anno la possibile svolta: finalmente viene rispettata la volontà referendaria sull’acqua pubblica. Se non ha vinto la sua battaglia, poco ci manca. Non nasconde la sua soddisfazione Mario Albino Gagliardi: dal 2 febbraio entrerà in vigore la legge del 221 del 2015 pubblicata nel gennaio 2016 in Gazzetta Ufficiale. È il frutto anche delle audizioni di Gagliardi in commissione Ambiente, dove il sindaco di Saracena è riuscito a spiegare i paradossi del sistema di gestione delle acque in Italia.

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Il fatto che Saracena gestisca l’intero ciclo delle acque (non affidandolo alla Sorical e quindi alla Regione Calabria) consentiva al Comune di far fissare il prezzo dai 26 centesimi per le fasce basse, a un massimo di 90 centesimi per le attività commerciali. Troppo poco per il governo che chiedeva a Saracena di far pagare l’acqua 1 euro e 40 centesimi, di gran lunga oltre il reale costo di gestione del servizio.

Con la nuova normativa, adesso, Comuni come quello di Gagliardi diventano, per legge, autonomi rispetto ai carrozzoni regionali che rendono di fatto privata l’acqua che un referendum ha stabilito dover essere pubblica. All’articolo 62, infatti, la legge 221 riconosce “le gestioni del servizio idrico in forma autonoma esistenti, nei comuni che presentano contestualmente le seguenti caratteristiche: approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate; sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali protette; utilizzo efficiente della risorsa e tutela del corpo idrico”.

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“Per questo risultato – afferma Gagliardi – devo dire grazie alla commissione Ambiente ma soprattutto a quanti, come il movimento ‘Forum dell’acqua pubblica’ e alcuni giornali, hanno dato risalto alla vicenda. Se non ci fosse stato un risalto nazionale alla questione, la nostra battaglia pur essendo giusta non avrebbe sortito questo effetto”.

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Ma cosa cambia rispetto al passato?Adesso noi non siamo soggetti all’Autorità unica regionale che non potrà interferire con il comune di Saracena. Gestiremo il servizio idrico attraverso la nostra azienda speciale. Questo ci consentirà di far pagare ai cittadini molto di meno degli altri calabresi perché non possiamo prevedere l’utile d’impresa che invece dovrà calcolare qualsiasi azienda a cui la Regione affiderà il servizio per gli altri Comuni. Saracena non deve guadagnare ma solo coprire i costi”.

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