In Siberia in questi giorni, e precisamente a Yakutsk una delle città più fredde al mono, la temperatura ha raggiunto i 50 gradi sotto lo zero. Questo è normale per quel posto del mondo, però quello che fa inquietare è costringere i bambini, con quelle temperature, ad andare comunque a scuola.
Jakutsk fu fondata nel 1632 sulla riva destra del fiume Lena da truppe cosacche comandate dall’esploratore Pëtr Ivanovič Beketov. Successivamente venne costruito un forte per consentire di riscuotere la Yasaq, la tassa imposta ai popoli indigeni dallo Zar russo. In questo caso le popolazioni sottoposte a tale tributo furono gli Jakuti, gli Evens e gli Evenchi. Si sviluppò soprattutto nella seconda metà dell’Ottocento grazie alle miniere d’oro e carbone della zona e poi, sotto il regime comunista, attraverso lo sfruttamento di manodopera condannata ai lavori forzati e proveniente dai gulag.
L’amministrazione locale di Yakutsk è tassativa: “Chiudiamo le scuole solo se la temperatura arriva ai -52.”. I siberiani sono abituati a queste temperature, basti pensare che nel gennaio 1973 hanno dovuto sopportare i i 65 gradi sotto lo zero, un vero record. Qui un video diffuso su youtube che mostra come realmente si vive in una città ghiacciata: