“La segnalazione al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e all’ Area Marina Protetta del Plemmirio è immediata: la pesca subacquea all’interno di quella zona è vietata. Durante l’avvicinamento della motovedetta abbiamo visto i due pescatori svuotare le reti per liberarsi della “refurtiva”. Una volta raggiunti hanno inoltre dichiarato di essere lì per fare snorkeling, ma le autorità hanno comunque sequestrato parte della loro attrezzatura visto che le loro azioni erano state documentate dall’arma più efficace:
le telecamere dei nostri volontari. Infine, mentre l’imbarcazione viene scortata verso il porto, ci siamo accorti che una delle due sacche era stata abbandonata in acqua ancora piena di ricci, evidentemente per essere recuperata in un secondo momento. É nuovamente la Capitaneria di porto ad intervenire sotto nostra richiesta, per liberare i ricci e sequestrarla. Episodi come questo sono purtroppo ancora molto frequenti, risulta dunque fondamentale la collaborazione tra il volontariato e le autorità italiane per poter preservare l’ecosistema marino locale. Continueremo a monitorare l’Area Marina Protetta del Plemmirio finché il mare non potrà considerarsi libero da ogni illegalità” – concludono da Sea Shepherd Italia. E’ possibile sostenere liberamente l’attività dei volontari ambientalisti seguendo le istruzioni consultabili al seguente link: https://www.seashepherd.it/aiutaci. Link video: