Le recenti notizie di cronaca riguardanti decessi attribuiti al morso di ragno violino (nome comune del Loxosceles rufescens) potrebbero scatenare facilmente reazioni negative da parte dell’opinione pubblica nei confronti di questa specie di aracnide che, seppur potenzialmente pericolosa, rappresenta uno dei molteplici tasselli fondamentali per la biodiversità. A questo, poi, si aggiunge il rischio di una vera e propria forma di aracnofobia che potrebbe compromettere ulteriormente altre specie non velenose che rischierebbero l’inutile uccisione solo per il rischio di essere scambiate erroneamente per la specie velenosa: anche questo atteggiamento potrebbe, qualora diffuso in maniera estesa, danneggiare l’equilibrio naturale rappresentato da aracnidi predatori che contribuiscono anche al controllo della popolazione degli insetti. Questo approfondimento è finalizzato a fornire ai nostri lettori un’analisi razionale al fine da evitare iniziative fuorvianti basate su contenuti allarmistici. Anzitutto, occorre ricordare che:
No, il morso del ragno violino non è sempre mortale:
La maggior parte dei morsi di ragno violino provoca soltanto reazioni locali lievi o moderate, simili a punture d’insetto. Solo una piccola percentuale di casi evolve in lesioni necrotiche più gravi. Come ricordato anche dal Policlinico “Gemelli“, “nella stragrande maggioranza dei casi il morso provoca fenomeni locali di scarso significato clinico (arrossamento, prurito, irritazione) non è assolutamente appropriato allarmarsi recandosi nei pronti soccorso. Consultare un Centro Antiveleni descrivendo le circostanze dell’esposizione e i segni e sintomi eventualmente presenti; solo successivamente e in alcuni casi potrà essere necessaria la visita da medica per la quale i medici di medicina generale“. In casi molto rari, quando si verificano decessi in seguito a un morso, spesso sono coinvolte altre complicanze come infezioni batteriche secondarie, reazioni allergiche severe o preesistenti condizioni di salute del paziente che aggravano la situazione. Seppur non per forza mortale, è comunque importante evitare il contatto con questo aracnide velenoso. Ecco come riconoscerlo:
Come riconoscere il ragno violino:
Si tratta di un ragno piuttosto piccolo, che non supera i 9 mm di corpo e che può raggiungere al massimo i 4-5 cm con le zampe[4]; le femmine hanno il corpo leggermente più grande dei maschi, i quali hanno, per contro, le zampe un po’ più lunghe[3][5]. È di aspetto poco appariscente, di colore marrone-giallastro piuttosto uniforme, fatta eccezione per una macchia sul prosoma che ricorda vagamente la sagoma di un violino, col “manico” che si estende verso l’addome, da cui deriva il suo nome comune[4]. Il prosoma è piatto e più largo dell’opistosoma; le zampe sono lunghe, disposte lateralmente come nei Thomisidae[3]. Una peculiarità di questo ragno è inoltre quella di avere sei occhi, anziché otto come la maggioranza dei ragni, disposti in modo caratteristico in tre coppie[4][3]. La specie è nativa dell’area mediterranea, in particolare dall’Europa meridionale e dal Nord Africa fino all’Iran[1]; per quanto riguarda l’Europa, la sua presenza è attestata in Italia, nella penisola iberica, in Turchia, nel sud della Francia, in Croazia e in Grecia.[2]. In Italia è segnalata in tutto il territorio nazionale[2]. È stata introdotta negli Stati Uniti continentali[11], in Macaronesia, Sudafrica, India, Cina, Giappone, Corea, Laos, Thailandia, Australia e isole Hawaii[1][2].
Il morso è indolore nell’immediato e i sintomi compaiono anche diverse ore dopo; in due terzi dei casi il ragno infligge un morso a secco o comunque inietta una bassa quantità di veleno, causando solo moderato indolenzimento e arrossamento locale, che passa da solo in poco tempo senza ulteriori complicazioni[2][4][5]. Invece in circa un caso su tre il ragno inietta la sua citotossina che, specialmente in soggetti deboli o debilitati, può causare loxoscelismo, ossia la formazione prima di un edema e poi di un’ulcera necrotica più o meno estesa che può perdurare anche alcuni mesi prima di guarire, e che va trattata ricorrendo alla chirurgia plastica per sostituire il tessuto morto con tessuto sano, anche per evitare ulteriori infezioni[2][4][5]; molto improbabili le reazioni sistemiche, che sono invece possibili nel caso delle specie americane del genere Loxosceles. La gravità della situazione dipende comunque dalla localizzazione del morso e dall’estensione della gangrena, oltre che dai relativi rischi indiretti di infezione, che possono andare a sommarsi ad eventuali altre patologie da cui è affetto il soggetto morso. Per questo motivo, il ragno violino è considerato una delle uniche due specie italiane con potenziale rilevanza medica (l’altra è la malmignatta, Latrodectus tredecimguttatus)[4]. Dato che le lesioni causate dal ragno violino sono uguali a quelle provocate da altri artropodi o da altri agenti e dato che spesso non si coglie il ragno “in flagrante” visto che il morso è indolore, è difficile avere un quadro completo dei casi di loxoscelismo causato dal ragno violino[4][5]. Nel complesso la specie è molto meno pericolosa di diverse congeneri che si trovano nelle Americhe, quali L. reclusa, L. laeta e L. intermedia[3][5]. E’ del 2015 il primo caso fatale in Europa attribuibile, probabilmente, a questo aracnide, quello di una donna morsa a un dito della mano, deceduta in seguito alla formazione di coagulazione intravascolare disseminata[6]. Nel 2015 e nel 2017 si sono verificati due decessi in Italia che, inizialmente attribuiti al morso di un ragno violino, sono stati poi riconosciuti come causati dalle gravi patologie preesistenti dei due pazienti[7]. Nel 2024, i media riportano di altri decessi dopo il morso del ragno violino per entrambi i casi è stato confermato come le persone decedute fossero soggetti con problemi di salute pregressi e/o concause che avrebbero peggiorato il quadro clinico degli stessi. È infatti molto difficile stabilire con certezza che un decesso sia stato causato esclusivamente dal veleno del ragno violino, soprattutto perché i sintomi possono manifestarsi in modo tardivo e possono essere confusi con altre patologie. Ecco cosa fare in caso di morso da ragno violino:
Cosa fare in caso di morso sospetto:
- Lavare accuratamente la zona: Con acqua e sapone neutro.
- Applicare ghiaccio: Per ridurre il gonfiore e il dolore.
- Monitorare l’evoluzione: Se compaiono sintomi come arrossamento, dolore intenso, vesciche o necrosi, è fondamentale rivolgersi immediatamente a un medico o a un centro antiveleni.
In conclusione:
E’ vero che il ragno violino è un aracnide velenoso, ma il rischio di conseguenze letali è molto basso. È importante mantenere la calma, informarsi correttamente e affidarsi al parere di esperti in caso di dubbi.
Fonti:
- https://www.policlinicogemelli.it/news-eventi/morso-da-ragno-violino-le-corrette-informazioni-sui-rischi-per-luomo/
- http://www-9.unipv.it/reumatologia-tossicologia/cav/index.php?c=2&op=9
- https://it.wikipedia.org/wiki/Loxosceles_rufescens
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