Il ciclone Hans travolge l’Italia: ecco le zone più colpite – video

Il ciclone Hans sta attualmente investendo il nord Italia, portando con sé violenti rovesci di pioggia, fulmini e raffiche di vento. La situazione è particolarmente critica in Piemonte, dove la Sala Operativa Regionale della Protezione Civile ha attivato un servizio di monitoraggio 24 ore su 24 e ha diramato un’allerta di livello arancione. A Torino, il capoluogo regionale, diversi ponti sono stati chiusi a causa dei preoccupanti livelli dei fiumi, con particolare attenzione alla piena della Dora Riparia. L’Aeronautica Militare ha emesso un bollettino alle ore 12:00, evidenziando i principali eventi atmosferici previsti per le prossime ore, fino a Pasqua 2025. La causa di questa intensa ondata di maltempo è una saccatura di origine atlantica, inclinata negativamente, che sta affondando sul Mediterraneo centrale. Questa configurazione atmosferica, potenzialmente alluvionale, è caratterizzata da un aumento della propensione dell’atmosfera a liberare energia, favorendo la formazione di nuvole e piogge abbondanti. Video:

Aggiornamento ore 17:00 – A seguito del maltempo, prosegue il lavoro dei vigili del fuoco in Piemonte, specialmente nel torinese: a San Sebastiano da Po sono in atto operazioni in elicottero per soccorrere alcune persone in difficoltà nelle abitazioni allagate; a Monteu da Po è stato purtroppo rinvenuto in casa il corpo senza vita di un anziano signore.
Nella clip il sorvolo sulle aree alluvionate di Lauriano, San Sebastiano da Po e Monteu da Po. Aggiornamento ore 12:00 – Raddoppiato il dispositivo di soccorso in regione, oltre 400 Vigili del fuoco al lavoro, inviati rinforzi dalla Toscana. Maggiori criticità tra le province di Biella, Verbania e Torino. Nelle foto le operazioni svolte a Villar Dora, nel torinese. Vigili del fuoco al lavoro in Piemonte per far fronte ai danni generati dalle forti piogge che stanno interessando la regione: dalla mezzanotte di ieri 16 aprile sono stati portati a termine oltre 300 interventi di soccorso, la maggior parte di questi nelle province di Torino, Biella e Verbano Cusio Ossola.  Nella provincia di Verbano Cusio Ossola squadre al lavoro per prosciugamenti, rimozione di piante pericolanti e frane, che hanno reso necessaria l’evacuazione di alcune abitazioni ieri pomeriggio a Villadossola. Interrotta per una frana la SS549 che collega Bagno Anzino a Macugnaga. Criticità sono registrate in provincia di Biella dove sono in atto interventi per prosciugamenti e danni d’acqua in seguito all’esondazione del fiume Elvo. In questa provincia il dispositivo di soccorso del Corpo nazionale è stato potenziato con 14 unità, 5 delle quali giunte dal Comando di Asti.  A Torino sono stati svolti 90 interventi, la maggior parte di questi tra la zona di Ivrea e del canavese per la messa in sicurezza di alberi pericolanti, prosciugamento di scantinati e per vari smottamenti. Un video diffuso dai Vigili del Fuoco:

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Il vortice mediterraneo Hans, piuttosto profondo per il mese di aprile, sta impattando contro le Alpi, aggravando ulteriormente la situazione. Il fronte associato rimane quasi stazionario a causa dell’aumento della pressione sui Balcani, alimentato da un flusso caldo-umido proveniente da sud. Le regioni più colpite, come Liguria, Piemonte e Lombardia, sono quindi soggette a un persistente flusso di precipitazioni intense. Le simulazioni meteorologiche più recenti indicano accumuli di pioggia localizzati superiori ai 400 mm in 48 ore, in particolare nelle aree montuose. Il Nord-Ovest italiano si conferma come una delle zone più vulnerabili a questi eventi estremi. Ciò che sorprende, ma che non dovrebbe più stupire, è la stagionalità di tali fenomeni. Un tempo confinati all’autunno, gli episodi alluvionali si stanno manifestando sempre più frequentemente in primavera, estate e persino in inverno. Il Mediterraneo gioca un ruolo cruciale come innesco locale per la ciclogenesi, ma il vero motore di questi eventi risiede nella struttura atmosferica su scala sinottica. Un nastro trasportatore di vapore, profondo e continuo, si sviluppa tra Alpi e Appennino, creando le condizioni ideali per piogge estreme. Siamo quindi di fronte a un nuovo evento estremo di tipo mediterraneo, alimentato da dinamiche globali in un contesto climatico che sta progressivamente perdendo i suoi connotati stagionali. Questo fenomeno è sintomatico di un sistema atmosferico sempre più predisposto agli eccessi, dove la combinazione di mari più caldi, flussi più umidi e blocchi circolatori più duraturi favorisce la formazione di piogge estreme in ogni stagione. In conclusione, il ciclone Hans rappresenta non solo un evento meteorologico significativo, ma anche un campanello d’allarme riguardo ai cambiamenti climatici in atto. È fondamentale che le autorità e la popolazione siano preparate ad affrontare queste sfide, adottando misure preventive e strategie di adattamento per mitigare gli impatti di tali eventi estremi.

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