Caronte è altrettanto interessante e affascinante e le foto a alta risoluzione che ci sono arrivate poche giorni fa ci mostrano un corpo celeste dalla storia complessa e violenta.
Quello che credevamo fosse un mondo monotono si sta dimostrando tutt’altro: in queste immagini vedete paesaggi incredibili e inaspettati, montagne e squarci più grandi del Grand Canyon, frane a variazioni di colore e tantissime caratteristiche davvero spettacolari e uniche.
“Pensavamo che la probabilità di vedere strutture così interessanti su un mondo così lontano dal Sole fosse bassa,” ha detto Ross Beyer della NASA, “ma non potrei essere più contento di quello che vedo.”
Le foto scattate dalla New Horizons ci mostrano l’emisfero di Caronte rivolto costantemente verso Plutone. Le foto rivelano nuovi dettagli finora sconosciuti ad esempio una fascia di fratture e canyon che si estende per oltre 1600 chilometri nell’emisfero nord del pianeta. Quattro volte più esteso del Grand Canyon e in alcuni punti profondo il doppio, questo sistema di spaccature fornisce interessanti e importanti indizi sul passato geologico di Caronte.
“È come se l’intera crosta di Caronte si fosse spaccata per un qualche motivo sconosciuto,” . “In proporzione, questa struttura è come le Valles Marineris di Marte.”
Le immagini ci mostrano anche una pianura a sud del canyon, chiamata Vulcan Planum, che mostra pochi crateri, come se in questa regione la superficie fosse stata plasmata di recente. Un’Attività in grado di cancellare i crateri da impatto possono essere fenomeni di criovulcanismo, un’ipotesi che gli scienziati stanno analizzando.
“Si sta valutando anche la possibilità che all’interno di Caronte, in passato, ci sia stato un oceano di acqua che si sia ghiacciato. Il conseguente cambiamento in volume avrebbe spaccato Caronte, permettendo a una sorta di lava a base di acqua di arrivare in superficie.”
Insomma la missione New Horizons continua a stupirci, una missione davvero unica che ci sta fornendo una mole di dati davvero impressionante e che terrà occupati i ricercatori per anni.
Fonte testo e video: Canale YouTube di “orsobyanco”