Vi è da dire che se la maggioranza non le considera come patologie, in realtà anche l’OMS le classifica come gravi malattie organiche. Sono definite e inserite nel codice di classificazione ICD-10 dell’OMS. Il codice ICD-10-GM è prescritto nel libro V del codice sociale di classificazione della repubblica tedesca. Vi è però da precisare che una crescente platea di studiosi nel mondo ha accresciuto il livello di ricerca in campo medico su queste sindromi che sta restituendo sempre più informazioni e scoperte e quindi passi in avanti che impongono cambiamenti sia sulle terapie che sulle eventuali diagnosi e malattie considerate sino ad oggi. Tali malattie, peraltro, sono state messe in stretta correlazione con i cambiamenti ambientali, e con i mutamenti negli stili di vita delle società cosiddette sviluppate. Tali modificazioni, hanno inevitabilmente causato conseguenze fisiche su molti cittadini; in particolare, l’inquinamento atmosferico, e di altra natura, è causa di tali sindromi e malattie che potremmo definire “nuove” che riguardano una platea crescente di persone e che sono ancora sottovalutate e sulle quali, per tali ragioni, c’è una necessità impellente d’investire in ricerca, e quindi in cure tese a dare sollievo e speranza ai molti cittadini che oggi combattono questa difficile battaglia del dolore. Molte di queste “nuove” malattie sono rintracciabili nell’elenco delle malattie rare; ad oggi, questo elenco, non comprende sindromi diffuse in tutto il territorio nazionale ma che trovano al contrario “cittadinanza” in pochissime aree geografiche del Paese.
Le più diffuse, non inserite nell’elenco nazionale, sono:
• La sensibilità chimica multipla (MCS)
• La sindrome da fatica cronica
• La fibromialgia
• L’elettrosensibilità;
Chi ne è soggetto vive disagi pesantissimi per sé stesso e per tutta le persone che li sono attorno a partire dalle proprie famiglie.
Lecce, 8 aprile 2012
Giovanni D’AGATA