Yucatan (TMNews) – Lo scheletro di una 15enne vissuta 12mila anni fa ha risolto un mistero lungo decenni e ha fatto luce sulle origini dei nativi americani. Naia, così è stata battezzata, è stata trovata dagli archeologi al largo della penisola dello Yucatan, in Messico, in una grotta sommersa dopo lo scioglimento dei ghiacciai, in cui la ragazza probabilmente è caduta mentre cercava dell’acqua. “Naia è lo scheletro più antico e completo che ha ci ha dato la possibilità di fare studi ad altissimo livello”, spiega l’archeologa Pilar Luna Erreguerena. Il suo dna infatti è preziosissimo: gli studiosi non erano mai riusciti a spiegarsi perché i primi abitanti del continente, detti paleoamericani, e i nativi americani contemporanei fossero così diversi fra loro. Per anni si è pensato che fossero due gruppi distinti arrivati con ondate migratorie diverse. Ora invece il dna di Naia dimostrerebbe che entrambi i gruppi hanno lo stesso codice genetico e derivano dalle popolazioni arrivate nel continente americano attraverso lo Stretto di Bering. Le differenze fra le due popolazioni sarebbero causate dunque solo da un’evoluzione molto rapida. (Immagini Afp)
Una 15enne di 12mila anni fa risolve mistero su Nativi americani
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