Ci sono ‘motori’ nell’universo capaci di rilasciare enormi quantità di energia con un’efficienza straordinaria. Queste centrali energetiche naturali sono i buchi neri in rapidissima rotazione che, quando rallentano, possono arrivare a convertire fino al 29 per cento della loro massa in energia. Energia che alimenta i potentissimi getti di particelle emessi dai loro poli, fenomeni che possono prolungarsi anche per centinaia di milioni di anni. Questi i risultati di uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature e condotto da un team di ricercatori tutti italiani, composto da Fabrizio Tavecchio e Laura Maraschi (INAF-Osservatorio Astronomico di Brera), Annalisa Celotti (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, Trieste), Tullia Sbarrato (Università dell’Insubria) e guidati da Gabriele Ghisellini dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Brera.
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