La capsula ipazzita russa sta per cadere sulla Terra ma si ignora dove: impatto tra stanotte e domattina

Il cargo russo Progress AnsaAncora poche ore e il cargo russo Progress precipiterà sulla Terra. Secondo Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, la navicella che era diretta alla ISS e che è sfuggita al controllo dovrebbe impattare con l’atmosfera fra le 23.45 e le 5.36 di domani mattina ora italiana. Ancora non si sa dove accadrà e dove potrebbero cadere eventuali frammenti. Lunga 7 metri, pesante 7 tonnellate  Lunga oltre 7 metri, con un diametro di 2,7 metri, la capsula Progress pesa circa 7 tonnellate. Era stata lanciata lo scorso 28 aprile e avrebbe dovuto rifornire la Stazione spaziale internazionale di attrezzature scientifiche e alimenti di prima necessità. I problemi si sono verificati subito dopo il lancio: la navetta è andata fuori controllo e ha cominciato a perdere quota, iniziando a ruotare velocemente su se stessa.

Informazioni sul luogo dell’impatto solo poche ore prima Da allora è costantemente monitorata. Roscosmos sottolinea che la Progress è stata progettata per bruciare nell’atmosfera, quindi eventuali detriti in grado di raggiungere la superficie terrestre sarebbero comunque di piccole dimensioni.

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Per sapere con accuratezza dove avverrà l’impatto con l’atmosfera, bisognerà attendere fino all’ultimo: si saprà solo con poche ore di anticipo. Le aree esposte Secondo Carmen Pardini dell’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Isti-Cnr), “i frammenti potrebbero precipitare in qualunque località del pianeta compresa tra i 53 gradi di latitudine sud e nord. Sono esclusi quindi i poli, che non sono sorvolati dal veicolo.

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Facendo una valutazione generale sui rischi di rientro di oggetti dallo spazio e tenendo conto della distribuzione degli oceani e delle terre emerse, se i detriti si distribuissero su un arco di 800 km la probabilità che cadano tutti in mare e nessuno sulla terraferma è del 62%. Ma se si disperdessero su un arco di 2.000 km, tale probabilità scenderebbe al di sotto del 50%”.

Dal 1957 oltre 6800 rientri dallo spazio Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ricorda in una nota che dal 4 ottobre 1957, quando con il lancio dello Sputnik ebbe inizio l’avventura spaziale, fino ad oggi, sono rientrati 3.095 satelliti e 3.727 stadi e componenti di lanciatori (i razzi), per un totale di 6.822 oggetti spaziali artificiali. “Solo il rientro di quelli più grandi e massicci avviene in modo controllato: l’80% circa dei satelliti rientra senza controllo, ma si tratta di oggetti con una massa decisamente inferiore a quella della Progress, intorno ai 1.850 kg – spiega Luciano Anselmo dell’Isti-Cnr – Il picco dei casi di rientro per i lanciatori fu raggiunto nel 1989 con oltre 110, dei satelliti nel 1979 con circa 90, per le piattaforme dei lanciatori nel 1984 con oltre 20”.

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Attualmente in media rientrano in modo incontrollato uno stadio o un satellite a settimana, circa 50-60 l’anno. Il calcolo esclude i veicoli collegati con i programmi spaziali con equipaggio.

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Fonte: www.rainews.it

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