In picchiata verso la cometa: le immagini dell’atterraggio del lander Philae

Definirle immagini storiche non è un’esagerazione: guardandole siamo in grado di scendere in picchiata in prima persona sul nucleo di una cometa. Il merito è del lander Philae della sonda Rosetta, che il 12 novembre scorso ha compiuto questo avventuroso viaggio per noi. Le foto che ha scattato sono state diffuse dall’Agenzia Spaziale Europea e, insieme ad alcuni risultati, sono state pubblicate su Science.

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Dettagli inediti Montate in serie come in un video, le immagini che Philae è riuscito a spedirci sono di grande effetto. La superficie del nucleo della cometa 67P Churyumov-Gerasimenko, ricoperta di polvere, detriti e sassi grandi da pochi centimetri a cinque metri, si avvicina sempre più. Quelli che all’inizio appaiono dettagli indistinti acquistano gradualmente forma e significato. Atterraggio difficile L’atterraggio di Philae è stato molto più difficoltoso del previsto per un problema agli arpioni che avrebbero dovuto ancorarlo al suolo.

È rimbalzato due volte prima di fermarsi in una zona impervia e parzialmente in ombra. Dopo aver esaurito le batterie, si è addormentato finché i suoi pannelli solari non hanno ricevuto abbastanza luce da farlo ripartire. Dal giugno scorso, anche se in modo irregolare, ha ripreso a inviare dati sulla Terra. Da alcune settimane è tornato in silenzio, forse a causa di un cambiamento di posizione imprevisto. Dati sorprendenti Il nucleo della cometa si è rivelato un po’ diverso rispetto alle previsioni. È più duro di quanto ci si attendeva ed è ricoperto di molecole organiche che in precedenza non erano mai state trovate in prossimità delle comete. La temperatura al momento della rilevazione variava tra -180 e -140 gradi centigradi.

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Afelio in avvicinamento I dati raccolti, sottolinea l’Esa, sono di grande importanza per lo studio delle comete e delle origini del Sistema Solare. La missione della sonda Rosetta continuerà ancora a lungo: tra pochi giorni, il 13 agosto, la 67/P raggiungerà il punto della sua orbita più vicino al Sole ed è nella fase di massima attività. In questo periodo si stanno cercando informazioni soprattutto sulla chioma, cioè sulla coda caratteristica degli oggetti di questo tipo.

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