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Antonio Summo, 15 anni, nato ad Andria ma residente a Ruvo di Puglia. Era andato ad Andria per un esame di riparazione e stava ritornando a casa. Suo padre non voleva che andasse quella mattina a scuola.
Giuseppe Acquaviva, 51 anni, era contadino e si trovava nel suo terreno quando è stato colpito alla testa da un pezzi di ferro che volavano in tutte le direzioni in seguito allo schianto dei due treni.
Enrico Castellano, 72 anni di Ostuni. Da tempo viveva a Torino ed era un Dirigente del Banco di Napoli in pensione e viveva a Torino. Si trovava in Puglia in occasione del compleanno del nipote di due anni.
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DonataPepe stava andando a Barletta per prendere il treno per Milano e raggiungere i genitori. Tra le sue braccia hanno trovato il nipote di 6 anni Samuele, salvandogli la vita.
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Pasquale Abbasciano, di Andria, era uno dei due macchinisti in procinto di andare in pensione. Quello stesso giorno era atteso dalla figlia in Comune per le pratiche preliminari del matrimonio.
Gabriele Zingaro 25 anni di Andria. Era metalmeccanico e lavorava a Bitonto. Stava rientrando da Bari dove aveva fatto una visita medica per una ferita ad un dito.
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Luciano Caterino, 37enne di Corato, era uno dei macchinisti.
Francesco Ludovico Tedone, 17 anni, di Corato. Era tornato dal Giappone dopo aver studiato lì per diverso tempo. Era diretto ad Andria per incontrare un professore.
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Maria Aloysi, 49 anni di Modugno, era diretta ad Andria per far visita al padre. Lascia il marito e due figli. Patty Carnimeo, 30 anni. Lascia una bambina di due anni e mezzo. Era diretta a Bari per lavoro.
Maurizio Pisani, di Andria, una delle vittime riconosciute oggi.
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Alessandra Bianchino, 29 anni, di Andria, era una ragazza solare.
Pasqua Carnimeo, 30 anni
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Albino De Nicolo, 53 anni di Terlizzi, capotreno
Salvatore Di Costanzo, 56 anni di Bergamo, in Puglia per motivi di lavoro