Si chiama Sphere ed è un nuovo strumento per la ricerca degli esopianeti montato a Paranal sul Very Large Telescope dell’ESO. I suoi due assi nella manica sono un’ottica adattiva di punta e un coronografo. È grazie a loro che tre team internazionali di astronomi sono riusciti a studiare come mai era stato possibile prima alcuni dischi protoplanetari, vale a dire le regioni attorno alle stelle nelle quali stanno per formarsi i pianeti. I risultati, descritti in tre articoli scientifici, sono presentati oggi dall’ESO. Cosa hanno permesso di scoprire ce lo spiega una delle ricercatrici del consorzio Sphere, Elisabetta Rigliaco dell’INAF di Padova.
Intervista a cura di Caterina Boccato
Riprese video di Simone Zaggia
Servizio di Marco Malaspina
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