Microlensing: allineamenti stellari per scoprire nuovi pianeti



A tutt’oggi, sono già stati scoperti migliaia di pianeti in orbita intorno a stelle lontane grazie a diverse tecniche di rilevamento. Una tecnica chiamata delle microlenti gravitazionali permette ora di ampliare la ricerca.
Quando una stella passa direttamente tra noi e una stella più lontana, la sua gravità può agire come una lente, ingrandendo la luminosità della stella di sfondo in modo significativo per un paio di settimane. Se la stella “lente” ospita un pianeta, la gravità di questo produce un notevole cambiamento di luminosità nell’arco di ore o giorni. Questi picchi segnalano non solo la presenza del pianeta, ma permettono di calcolarne massa e distanza dalla stella.
Ogni metodo di ricerca di pianeti extrasolari ha differenti punti di forza. Le misurazioni della velocità radiale individuano pianeti rilevando come sbilanciano il moto della stella. Le misure di transito rivelano i cali di luminosità causati da pianeti che passano davanti alle loro stelle. Entrambi funzionano meglio per pianeti grandi in orbita stretta, e per stelle fino a qualche centinaio di anni luce di distanza.
Con il metodo delle microlenti si possono raggiungere le migliaia di anni luce e rilevare pianeti più piccoli e più distanti dalle loro stelle.
Servizio di Stefano Parisini, Media INAF

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