La messa di Grumo diventa un caso nazionale: Sgarbi difende il parroco. Ma è l’unico.



La messa dello scandalo di Grumo Appula, in poche ore è diventato un caso nazionale. E politico. Vittorio Sgarbi, come sempre controcorrente, dalla sua pagina fb ha difeso il sacerdote nell’occhio del ciclone per aver invitato i fedeli alla messa in suffragio di Rocco Sollecito, ucciso in Canada in un delitto di mafia. “Io sto con Don Michele delle Foglie – ha scritto il noto critico d’arte. Un Questore deve occuparsi dei criminali vivi, non di quelli morti. Ma soprattutto non può essere lui a dire se un parroco deve celebrare messa o meno. La fede è un fatto intimo, privato. Un Questore che si occupa di una messa vuol dire che non ha nulla di serio da fare, oltre a esercitare una grave interferenza. Schierare decine di carabinieri e poliziotti davanti una chiesa è stato un atto di bullismo. Avrebbe fatto bene il vescovo di Bari a schierarsi con il suo parroco, piuttosto che cedere alla retorica di chi utilizza una messa per inventare un pericolo di mafia anche davanti a un morto – conclude Sgarbi”.
Il vescovo di Bari, monsignor Cacucci, dal canto suo era immediatamente intervenuto, vietando a don Michele di celebrare la messa, per evitare il grave pregiudizio per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, e dovendo tutelare la dignità della Sacra Celebrazione Eucaristica, minacciando peraltro provvedimenti disciplinari nei confronti del religioso.
Una posizione difesa dal governatore pugliese, Michele Emiliano, che dalla sua pagina fb ha sottolineato di essere vicino all’Arcivescovo di Bari per il dolore che questa vicenda sta provocando a lui e a tutta l’arcidiocesi. “Ogni incertezza nel contrasto della criminalità organizzata e mafiosa – ha scritto Emiliano – indebolisce la Chiesa e l’intera società. Ancora una volta, dunque, l’Arcivescovo è prontamente intervenuto, facendo valere la Sua autorità pastorale di fronte a gravi deviazioni dalle regole giuridiche italiane ed ecclesiastiche”.
Sulla stessa linea anche il deputato Pd, Dario Ginefra. “A Grumo Appula tutte le istituzioni, a partire dal Sindaco Michele d’Atri, hanno preso posizione contro la messa in ricordo di Rocco Sollecito, considerato personaggio di spicco del clan Rizzuto. Una comunità sana – ha commentato sulla sua pagina fb – che reagisce contro le ‘sottovalutazioni’ del Parroco locale. La dimostrazione che basta non avere il prosciutto sugli occhi e si possono contrastare le Mafie, uniti, contro ogni paura. Insieme si puó!”.

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