Il telescopio spaziale Kepler della Nasa percorre un’orbita alquanto originale: segue la Terra, come al guinzaglio, nel corso della sua rivoluzione attorno al Sole. Tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, quando il cacciatore d’esopianeti era ormai già stato costretto al pensionamento da un guasto ai giroscopi, il suo campo di vista è stato attraversato dal pianeta Nettuno. Le immagini che vedete corrispondono a due mesi d’osservazione, qui accelerate così da durare pochi secondi. Il puntino che orbita attorno a Nettuno è la sua luna più grande, Tritone, mentre la più piccola Nereide lo insegue fioca sulla sinistra.
Quando l’osservazione è circa a metà, Nettuno sembra come arrestare la sua marcia in senso orario, per poi tornare indietro. In realtà, ciò che accade è che Nettuno si muove sempre e solo in senso antiorario, ma a una velocità inferiore a quella di Kepler. Ciò provoca un moto retrogrado apparente ogni volta che il telescopio lascia passare il pianeta.
In origine Kepler era stato progettato per cercare pianeti al di fuori del sistema solare con il metodo dei transiti. Transitando davanti alla sua stella, il pianeta provoca una lieve diminuzione della luce, come un’eclissi parziale, sufficiente però a essere rilevata da Kepler, indicando così non solo la presenza ma anche la dimensione del pianeta.
Nel corso della sua osservazione di Nettuno, invece, Kepler ha misurato le variazioni nell’intensità della luce riflessa. Parliamo di fluttuazioni inferiori all’uno per cento, provocate da fenomeni come la rotazione quotidiana del pianeta, il moto delle nubi e persino le scosse sismiche nel cuore dello stesso Sole.
Misurando queste piccole variazioni di luminosit, Kepler è così riuscito a raccogliere indizi sulla dinamica dell’interno del pianeta, spingendo ai limiti le capacità del rivelatore e gettando le basi per futuri studi sui pianeti extrasolari.
Video originale qui: https://goo.gl/u8mdND
Crediti: NASA’s Scientific Visualization Studio
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