L’ennesimo suicidio causato da una “crisi”. L’ennesimo onesto lavoratore che forse, sentendosi imponente davanti alla montagna di problemi da risolvere, ha deciso di farla finita: stavolta è accaduto ad un uomo di 61 anni, trovato morto stamane all’interno della sua azienda nel comune di Umbertide (Perugia). Gli stessi operai, all’arrivo al lavoro intorno alle sette, hanno scoperto il corpo senza vita del 61enne.
Mentre i nostri politici parlano ancora di finanza, di spread, di economia globale, l’economia locale va in fumi e con essa anche i sogni degli imprenditori che da una vita erano riusciti a portare avanti delle imprese e che oggi se le vedono portar via, causando disagi drammatici con finali estremi e sconvolgenti.
Al momento del ritrovamento del corpo dell’imprenditore, è subito è scattato l’allarme al 118, ma i sanitari – una volta arrivati sul posto – non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne. Vicino al corpo senza vita dell’uomo sarebbe stata trovata anche una lettera.
Nella lettera l’imprenditore averebbe elencato i suoi problemi: debiti e impossibilità a pagare i propri dipendenti. Per questo, in preda alla disperazione, si è ucciso. Gli agenti del Commissariato di Città di Castello, capitanati dal Vice Questore Aggiunto, stanno analizzando tutti i dettagli della vicenda per ricostruire le dinamiche della morte dell’uomo che lascia una moglie, due figlie e una intera comunità sconvolta.