E’ dall’agosto 2016, in seguito ad una segnalazione di un centro antiviolenza fiorentino, che la Squadra Mobile della Questura di Firenze ha avviato delle indagini scoprendo una ragazza segregata nell’appartamento dove viveva con la famiglia. Il padre della ragazza, un 49enne serbo, dall’età di 13 anni, aveva ridotto la figlia in schiavitù e promessa in sposa ad un connazionale residente in Francia in cambio del pagamento di una somma pari a 15mila euro.
Dopo l’accordo tra il futuro sposo e il padre della ragazza, era stato versato anche un anticipo di 4mila euro dalla famiglia dello sposo ed era stato concordato che la ragazza sarebbe partita per la Francia entro settembre 2016 e entro quella data, la ragazza avrebbe dovuto mantenere la verginità, dimagrire ed imparare a svolgere le faccende domestiche, pena la restituzione della somma versata. La ragazza quindi è stata segregata in casa dai genitori, sciva pochissime volte e sempre in compagnia di un familiare senza avere contatto con nessuno.
Grazie, però ad un gioco per smartphone, mediante il quale era possibile accedere ad una chat tramite connessione wi-fi, la ragazza ha conosciuto un coetaneo al quale ha raccontato la sua situazione di segregazione. Il caso quindi è stato denunciato laa Forze dell’Ordine. Il padre ora, si trova nel carcere di Sollicciano con l’accusa di riduzione in schiavitù della figlia.