Il killer avrebbe utilizzato un “grilletto a manovella’ per aumentare il numero di colpi esplosi che permette di sparare circa 700 colpi al minuto. Il killer, dopo aver ucciso e ferito quasi 600 persone, prima che la polizia facesse irruzione nella camera d’albergo, si è suicidato. Nella sua camera d’albergo sono stati trovati 19 fucili e due di questi erano su dei treppiedi rivolti verso la finestra.
L’uomo era un ex commercialista benestante che amava la caccia e il volo. Secondo il fratello Eric, l’uomo era un tranquillo e benestante pensionato. Dal 2013 era proprietario di una casa monofamiliare pagata 370 mila dollari in un complesso residenziale per over 55 a Mesquite, meno di cento chilometri a nord di Las Vegas, e qui abitava dal giugno del 2016. Non si capisce quale sia stato il motivo che ha portato l’uomo a fare una simile gesto.
Si è appreso che l’Isis, tramite l’agenzia Amaq, ha rivendicato la strage di Las Vegas, smentito dall’Fbi che ha dichiarato: “Per il momento non è stato trovato alcun legame tra lo stragista di Las Vegas e organizzazioni terroristiche.”