“Mi sono trovato in difficoltà, quasi in imbarazzo davanti al suo corpo così esile e magro”, è così che parla Amer Almohubany, il fotografo 28enne siriano che ha fotografato la piccola Sahar prima che morisse. La piccola era nata nel villaggio di Hamuriya, nella regione di Ghouta, duramente colpita dalla guerra civile e sotto assedio da parte dei soldati di Assad. Quando Amer l’ha vista, aveva un mese di vita e pesava meno di due chili. I genitori della bambina sono poverissimi e non hanno potuto comprare il latte per la figlia. La mamma della piccola era così debole che ha avuto difficoltà anche nel partorirla.
Da quando c’è la guerra in Siria il regime proibisce l’ingresso di cibo e medicinali, sono migliaia le persone che rischiano di morire di fame. Interi paesi restano senza alimenti anche per mesi e moltissimi sono i casi malnutrizione severa. “Migliaia di bambini sono in pericolo a Ghouta” – ha spiegato l’attivista Raed Srewel –“se non sarà presto avviata una risoluzione internazionale, anche da parte delle Nazioni Unite, questa potrebbe diventare una terribile catastrofe umanitaria”. A causa della guerra gli alimenti costano moltissimo, basti pensare che un chilo di zucchero costa 15 dollari e molte famiglie per sopravvivere si nutrono di erba e piante.