Uno studio pubblicato su Educational Psychology suggerisce che gli insegnanti dovrebbero lodare i bambini, piuttosto che punirli per migliorare il comportamento in classe.
Gli studenti hanno maggiori probabilità di concentrarsi in classe e concentrarsi sui loro compiti scolastici se sono lodati piuttosto che rimproverati.
In Gran Bretagna si scatena una fila su come affrontare al meglio il comportamento dirompente degli alunni delle scuole. Gli insegnanti hanno criticato le controverse politiche comportamentali a “tolleranza zero“, in cui nelle scuole viene adottato un approccio rigoroso alla disciplina, in quanto “disumano” e dannoso per i bambini. Ma i presidi, che usano questi schemi, affermano di ridurre il bullismo, concentrare gli alunni e migliorare i risultati, ma da alcuni studi sembrerebbe emergere esattamente l’opposto:
nello studio, che ha coinvolto più di 2.500 alunni degli Stati Uniti, ad una metà gli insegnati hanno richiesto ai bambini di seguire determinati compiti e comportamenti, elogiando chi lo faceva, senza sminuire invece chi non lo eseguiva. Nell’altra metà invece delle classi è stato seguito il “metodo classico”. Gli studenti del primo gruppo hanno avuto un aumento dal 20% al 30% di attenzione e apprendimento. Paul Caldarella, della Brigham Young University nello Utah, che ha guidato la ricerca, ha dichiarato: “La lode è una forma di feedback degli insegnanti e gli studenti hanno bisogno di quel feedback per capire quale comportamento ci si aspetta da loro e quale comportamento è valutato dagli insegnanti“.
Ha aggiunto: “Sfortunatamente, ricerche precedenti hanno dimostrato che gli insegnanti tendono spesso a rimproverare gli studenti per comportamenti sbagliati, ma dimenticano di lodare gli studenti quando invece seguono un comportamento corretto” e continua “Tutti apprezzano l’essere elogiati e riconosciuti per i loro sforzi, serve per coltivare l’autostima e la fiducia soprattutto nei più piccoli”.
Una ricerca della Education Endowment Foundation (EEF) dell’anno scorso ha suggerito che gli studenti potrebbero diventare più collaborativi nelle lezioni se gli insegnanti li accogliessero individualmente alla porta della classe. I membri della National Education Union (NEU) hanno avvertito che regimi severi, come l’uso di aule o luoghi di isolamento come forma di punizione, possono avere un effetto “dannoso” sulla salute mentale dei bambini.
Anche le neuroscienze negli ultimi hanno dimostrato che un approccio positivo con i bambini e studenti, non può che portare a risultati eccezionali. Eliminare stress e paura di sbagliare eliminando i rimproveri, spingendo invece i ragazzi a migliorarsi tramite le lodi e a mettersi in gioco ogni giorno, non può che spingerli ad aver voglia di conoscere e apprendere, in modo sereno.
Fonte:independent.co.uk
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