Il piccolo Louis nasce in un piccolo villaggio francese e in un particolare giorno, esattamente il 4 gennaio del 1809 la sua vita cambia drasticamente. Quella mattina mentre giocava con degli attrezzi molto pericolosi del padre usati per lavorare il cuoio, si ferisce ad un occhio e purtroppo perde al vista. Questa grande sfortuna, diventerà la sua più arma. Il bambino non si darà per vinto e nel corso della sua esistenza inventerà quello che oggi chiamiamo Braille: un sistema di comunicazione ( oggi ufficiale) per persone non vedenti o ipovedenti.
Già tempo prima alcuni uomini avevano sviluppato sistemi di comunicazione con caratteri tattili come ad esempio: Charles Barbier che faceva parte dell’esercito di Napoleone Bonaparte e che ha ideato la “scrittura notturna”, attraverso dei caratteri a rilievo i soldati riuscivano a leggere messaggi senza aver bisogno di luce e questo evitava che fossero scoperti. Ancora prima un librario arabo utilizzava una tecnica simile per riconoscere i prezzi dei suoi libri.
Luis fu attratto dal sistema di scrittura notturna francese e all’età di soli 11 anni si iscrive all’Istituto Nazionale per Giovani Ciechi di Parigi. Dopo 9 anni di studi riesce a sviluppare quello che oggi chiamiamo Braille.
Questo ha portato ad un cambiamento radicale nel mondo, grazie a questa “invenzione” molti non vedenti sono riusciti ad integrarsi a pieno nella società e ad essere autonomi nella lettura, cosa che prima non era possibile, infatti molte persone non vedenti erano condannate ad essere analfabete. Grazie a questa grande rivoluzione, la conoscenza è stata aperta a tutti, non solo i non vedenti possono leggere, ma anche acquisire informazioni che possono permettere loro di effettuare un’operazione matematica, imparare altre lingue e persino giocare a scacchi. Insomma è forse una delle più grandi scoperte di integrazione sociale mai vista prima.
Il braille si basa essenzialmente su senso del tatto, forse uno dei sensi più sottovalutato, ma spesso più utile di altri. Se la vista a volte può tirarci in inganno, toccando ciò che è intorno a noi è difficile sbagliarsi. Insomma è davvero una scoperta sensazionale che al giorno d’oggi è la base di qualsiasi strumento utilizzato dai non vedenti. Grazie alla tecnologia questo linguaggio è stato inserito in dispositivi come tablet, lettori tascabili e cosi via e oggi molti bambini e ragazzini possono apprendere tramite questi dispositivi e conducono una vita del tutto normale senza alcun tipo di restrizione. Quindi possiamo dire che il Braille è simbolo di uguaglianza.
Oggi secondo L’OMS i non vedenti sono circa 36milioni in tutto il mondo, mentre 216 milioni soffrono di disabilità visiva moderata o grave. Questa meravigliosa invenzione garantisce a chi non ha la vista una vita completamente indipendente, rispettando i diritti umani di tutti. Si può dire che il braille è un sistema di comunicazione universale, utilizzata per poter abbattere le barriere in passato insormontabili.
Fonte: freedamedia.it
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