In Italia antichissimi graffiti che sembrano “extraterrestri” – foto e video di un sito di importanza archeologica

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Ad anni dal loro ritrovamento, continuano a far discutere i ritrovamenti archeologici di Zurla che mostrano insoliti graffiti di origine preistorica:

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Alcuni di essi, infatti, rivelano figure antropomorfe con curiose “aureole” o “caschi” e muniti di strane attrezzature. Tanto quanto basta per convincere i sostenitori della teoria degli “antichi astronauti“, giunti in passato anche in questa zona d’Italia per analizzare da vicino questi importanti reperti. Ma cosa rappresentano realmente queste raffigurazioni realizzate da popoli estinti? Si tratta realmente della “prova” del passaggio di antiche forme di vita extraterrestre giunte sulla Terra o, invece, di forme d’arte che noi, umani moderni, non riusciamoa d interpretare correttamente? Parliamo, nello specifico, delle antiche incisioni su roccia di Zurla, area di interesse archeologico situata nella Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto Cimbergo e Paspardo:

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Situata tra il comune di Capo di Ponte, e l’area di Foppe di Nadro, nel comune di Ceto – all’inter-no della più vasta Riserva delle incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, vicina al fiume Oglio – la zona di “alla Zurla” era già nota in documenti del XVII secolo e frequentata negli anni ‘30 del novecento. In questa zona, ammontano a ben 33 le superfici istoriate di varie dimensioni, da un minimo di qualche metro quadrato a un’estensione di svariate decine. Tra i vari graffiti su roccia – di origine preistorica – si possono ammirare opere che rappresenterebbero momenti di culto, conoscenza, vita quotidiana e persino guerra tra questi antichissime comunità. Tra le antiche forme d’arte si registranoforme reticolari inconsuete:

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Mentre gli ufologi parlano di “rappresentazioni di antichi extraterrestri“, uno studio dedicato all’area archeologica parla invece di linee a zig-zag, talvolta con visibile una coppella ad un estremo. La Valle Camonica, che mette in comunicazione la pianura padana con il cuore delle alpi lombarde, custodisce quasi diecimila anni di storia, a partire dalle prime tracce della presenza umana al termine delle glaciazioni (circa 8000 a.C.) Tra queste, proprio le rappresentazioni definite “serpentiformi” a causa della predetta coppella:

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In conclusione, gli studiosi preferiscono sottolineare l’originalità dello stile e il periodo storico di queste antichissime opere (in alcuni casi, risalenti anche al tardo-Neolitico – Calcolitico I), spingendo ad una rilettura scientifica più approfondita e puntuale dell’affascinante sito. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link ad alcuni video diffusi sul web. Il primo, riguarda un breve filmato diffuso dal canale YouTube del Ministero della Cultura italiano:

Il segno dell’uomo, graffiti rupestri in Valcamonica:

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Un approfondimento televisivo:

Il video di un’affascinante escursione:

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Le rocce dei Camuni. Scoperta e valorizzazione delle incisioni rupestri della Valle Camonica:

Fonte: www.ccsp.it

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