L’eruzione del mese di febbraio 2022 del maestoso vulcano Etna è risultata talmente potente da apparire ben visibile persino dall’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale. I membri della spedizione 66 attualmente in orbita hanno condiviso alcune vedute dello spazio del vulcano altamente attivo, che ha eruttato dozzine di volte solo nell’ultimo anno:
“Il vulcano di casa di @astro_luca, l’#Etna, sta chiaramente fumando (e sputando lava, come ho appreso dalle notizie)”, ha scritto sabato (12 febbraio 2022) l’astronauta dell’Agenzia spaziale europea Matthias Maurer, riferendosi al collega astronauta italiano dell’ESA Luca Parmitano. Sul lato russo della stazione spaziale, anche il cosmonauta Anton Shkaplerov di Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, ha inviato un rapporto dall’orbita. “La lava rovente esce dal cratere e nuvole di cenere e fumo sono nel cielo sopra la Sicilia. L’attività del vulcano poi si interrompe, poi riprende con una serie di potenti esplosioni.” L’Etna era così attivo nel 2021 che è cresciuto di 100 piedi (30 metri) in sei mesi. Gli astronauti possono assistere con osservazioni satellitari di fenomeni naturali come vulcani e uragani, scattando le proprie fotografie dalla ISS.
I pennacchi vulcanici possono raggiungere altitudini molto elevate e possono potenzialmente avere un impatto sul traffico aereo, mentre l’anidride solforosa più vicina al suolo può irritare il sistema respiratorio umano e scatenare l’asma o altre condizioni respiratorie. Secondo l’Osservatorio della Terra della NASA, l’Etna sarebbe stato inizialmente un vulcano sottomarino che sarebbe scoppiato sul livello del mare dopo diverse eruzioni, a causa della lava solidificata. La montagna ha colate laviche sulla sua superficie che risalgono a 300.000 anni fa.
