La presenza di ordigni bellici di tipo nucleare – nonostante gli appelli per il disarmo internazionale – e le frequenti tensioni internazionali fanno spesso pensare che il rischio di un conflitto nucleare non sia poi un’ipotesi esclusiva dei racconti di fantascienza. In questo contesto a tratti incerto, una domanda sorge spontanea:
Nella (si spera remota) ipotesi di un’esplosione nucleare, cosa la popolazione colpita potrebbe fare per tentare di sopravvivere ad un attacco devastante di queste proporzioni? Anzitutto, occorre considerare che, spesso, la narrazione fantascientifica insegue la realtà solo in una parte di essa e alcuni elementi fondamentali dell’immaginario collettivo potrebbero essere enfatizzati o, paradossalmente, anche poco considerati. Forse non tutti sanno che la potenza delle bombe fatte esplodere al termine della Seconda Guerra Mondiale (i tristi e drammatici bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki) non è equiparabile agli ordigni moderni sviluppati da Stati Uniti d’America e Russia. Quest’ultimo paese, ad esempio, è anche in possesso di un missile che, potenzialmente, potrebbe distruggere in un colpo solo la parte esterna di un’area grande all’incirca quanto l’intera Francia o lo stato della California (il riferimento è al Rs28 Sarmat – noto anche come Satan-2 – secondo la nomenclatura della Nato) che può trasportare circa 12 testate nucleari capaci di esplodere partendo dallo stesso missile. Sopravvivere ad un attacco di questo tipo, quindi, sembrerebbe quasi impossibile. Tuttavia, ci sarebbero alcune regole universali sviluppate soprattutto nel corso della Guerra Fredda che potrebbero aiutare la popolazione a tentare di sopravvivere a queste tremende armi:
Anzitutto, occorre valutare il rischio: se l’attacco è imminente, occorre fuggire subito in un rifugio interrato, seminterrato o comunque ai piani bassi di un edificio, nel disperato tentativo di ridurre l’esposizione all’esplosione. In caso di rischio annunciato ma non imminente, varrebbe invece la pena di organizzarsi, raccogliendo beni di prima necessità e dispositivi da trasferire in un rifugio. Un elenco di alimenti comuni che possono essere conservati per un pò di tempo:
Riso
Grano
Fagioli
Zucchero
Miele
Cereali
Pasta
Latte condensato
Verdura e frutta secca
Accumula le provviste piano piano. Ogni volta che vai al supermercato, compra uno o due prodotti in più da aggiungere alla scorta di sopravvivenza. Alla fine, dovresti essere in grado di ottenere una riserva che possa durare per mesi. Assicurati di mettere da parte un apriscatole per i prodotti in scatola. L’acqua potabile va custodita al sicuro e utilizzata con molta moderazione per garantire il fabbisogno nei giorni successivi all’attacco nucleare. Opportuno inoltre custodire medicinali, torce per l’illuminazione e dispositivi per la comunicazione: oltre agli smartphone, anche le vecchie e classiche radio potrebbero risultare utili in caso di mancanza di copertura internet. Cosa fare in caso di esplosione nucleare imminente:
Nel caso in cui vi trovaste a qualche chilometro più lontano, dovreste avere a disposizione circa 10-15 secondi prima di venire investiti dall’onda di radiazione termica e 20-30 secondi prima di essere colpiti dall’onda d’urto. In questa situazione, risulta importantissimo evitare di osservare l’esplosione ad occhio nudo: stando a quanto constatato dai ricercatori nei decenni, infatti, assistere visibilmente all’esplosione della bomba, può causare cecità. Ulteriori informazioni utili sono state elencate anche in alcuni filmati diffusi sul web. Tuttavia, consigliamo sempre di consultare siti governativi ed aggiornati poiché alcuni video potrebbero contenere informazioni inesatte o poco aggiornate se non addirittura fuorvianti. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link ad alcuni filmati diffusi sul web:
COME SOPRAVVIVERE AD UN ATTACCO NUCLEARE! – Guida di sopravvivenza – link video:
Cosa Fare in caso di Attacco Nucleare? Link video:
COME SOPRAVVIVERE AD UNA BOMBA NUCLEARE – link video:
Info su: https://www.wikihow.it/Sopravvivere-a-un-Attacco-Nucleare