Aglio e miele a digiuno per sette giorni supportano la nostra salute

Nella nostra casa, abbiamo sicuramente una farmacia naturale e non ce ne rendiamo conto. Alcuni elementi importanti per la nostra cura personale sono senz’altro aglio e miele presenti nella nostra cucina. Anche molti cibi e spezie sono importanti per curarci. In particolare aglio e miele sono perfetti per combattere stati di raffreddore e influenza. L’ideale è preparare una miscela con questi due ingredienti e consumarlo per almeno 7 giorni consecutivi.

L’aglio ha una lunga lista di benefici e potenti effetti antiossidanti. Grazie all’allicina contenuta in esso, l’aglio aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo, previene la coagulazione del sangue e ha mostrato proprietà antitumorali e antivirali.

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Inoltre l’aglio contiene:
– Manganese
– Vitamina B6
– Selenio
– Fibra
– Potenzia in modo naturale il sistema immunitario
Consumando una certa dose giornaliera di aglio, c’è una riduzione di numero di raffreddori del 63%.

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Il miele invece deve essere biologico e crudo, quindi non lavorato e non riscaldato. E’ ricco di antiossidanti, vitamine,potassio,fosforo, magnesio e selenio. Il miele aiuta anche la digestione e anche ad abbassare i livelli di colesterolo.

Come unire aglio e miele?
Prendere alcuni spicchi d’aglio a cui verrà eliminata solo il primo strato, quello che tiene insieme gli spicchi. Mettere i vari spicchi in un vasetto di vetro e infine riempire il vasetto con il miele biologico comprendo totalmente i vari spicchi. Con un cucchiaio aiutati per eliminare le bolle. Chiudi e conserva in un luogo fresco e asciutto per qualche giorno ( in dispensa o anche in frigorifero). Se ogni volta che utilizzi lo chiudi ermeticamente, la miscela può conservarsi anche 2 anni.

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Ricordiamo ovviamente che il miele non deve essere utilizzato nel primo anno di vita, perchè è a rischio la salute del bambino. La Mayo Clinic ha identificato come fattore di rischio il botulismo infantile, questo avviene quando batteri vivi vengono ingeriti dal bambino e crescendo nel tratto intestinale può dare problemi al piccolo, cosa che non accade ai più grandi.

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