“I sopravvissuti al cancro più anziani sono a più alto rischio di fratture ossee legate alla fragilità rispetto agli anziani senza una storia di cancro e, in tal caso, quali fattori possono essere associati a un rischio attenuato?“ – è quanto si sono chiesti alcuni ricercatori, autori di uno studio scientifico pubblicato nel mese di novembre del 2022:
Lo studio si è basato sui dati di 92.431 partecipanti al Cancer Prevention Study-II Nutrition Coort collegato alle affermazioni di Medicare ha rilevato che i sopravvissuti al cancro più anziani: in particolare, i sopravvissuti a cui era stata diagnosticata più di recente (<5 anni dalla diagnosi) o che avevano la chemioterapia, avevano un aumento rischi di fratture pelviche e vertebrali rispetto agli anziani senza cancro. Il fumo attuale era associato a un rischio più elevato e c’era qualche suggerimento che l’attività fisica potesse essere associata a un rischio inferiore. La ricerca ha focalizzato l’attenzione sulle le associazioni tra diagnosi di cancro, compreso il tempo trascorso dalla diagnosi e lo stadio alla diagnosi, con i rischi di fratture pelviche, radiali e vertebrali (separatamente e combinate) tra i sopravvissuti al cancro più anziani e confrontato con il rischio di frattura tra gli anziani senza una storia di cancro:
In secondo luogo, sono state esaminate le differenze nel rischio di frattura stratificate per comportamenti modificabili, trattamento e tipo di cancro. I risultati di questo studio suggeriscono che gli anziani con una storia clinica caratterizzata dal cancro dovrebbero beneficiare anche di una guida clinica sulla prevenzione delle fratture legate alla fragilità. Se i risultati dello studio venissero replicati, i programmi di prevenzione delle fratture per i sopravvissuti potrebbero includere rinvii per attività fisica con professionisti del cancro e programmi per smettere di fumare.
Fonte: https://jamanetwork.com/journals/jamaoncology/article-abstract/2797974
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