Alcuni scienziati dell’Università di Sechenov hanno sviluppato un dispositivo biosensore flessibile, una sorta di “cerotto cardiaco” che potrebbe aiutare cardiologi a monitorare a distanza i malfunzionamenti nel cuore di un paziente e prescrivere rapidamente un trattamento efficace. Lo ha reso noto ieri il servizio stampa dell’ateneo:
Ancora oggi un semplice sistema “cardio-patch” ECG monocanale è in grado di riconoscere varie aritmie, come la fibrillazione atriale, che aumenta di 5-6 volte il rischio di ictus. E gli algoritmi sviluppati per il monitoraggio della funzione contrattile del cuore consentiranno di diagnosticare e valutare il decorso dell’insufficienza cardiaca, – cita il servizio stampa del direttore dell’Istituto di medicina personalizzata dell’Università di Sechenov, il professor Philip Kopylov .
Si precisa che la fase tecnologica dei lavori sul “cerotto cardiaco” è stata completata, nel 2023 sarà sottoposto a sperimentazione preclinica e nel 2024 sarà introdotto nella pratica medica. Ricordiamo che alla Sirius University of Science and Technology si stanno studiando nuovi modi per diagnosticare e curare le malattie orfane. La più comune di queste è la distrofia muscolare di Duchenne, che si trasmette di madre in figlio.