C’è una spiegazione scientifica riguardo l’avvistamento di una gigantesca “ciambella luminosa” avvistata sui cieli della Provincia di Ancona, in Italia:

Stando a quanto si apprende, infatti, un gigantesco anello color rosso fuoco e di un diametro di circa 360 km ha squarciato il cielo di Polverigi, in provincia di Ancona, a fine marzo 2023. Si tratta di Elves – che in italiano si traduce in ‘elfi’ – acronimo inglese di Emission of light and very low frequency perturbations due to electromagnetic pulse sources (ovvero emissioni di luce e perturbazioni a frequenza molto bassa causate da sorgenti a impulsi elettromagnetici). Si tratta di fenomeni naturali molto rari e che durano pochi millesimi di secondo. Nonostante la rarità e la durata molto limitata, qualcuno è riuscito a fotografarli:
I fulmini dell’atmosfera superiore e i fulmini ionosferici sono termini talvolta usati dai ricercatori per riferirsi a una famiglia di fenomeni di interruzione elettrica di breve durata che si verificano ben al di sopra delle altitudini normali dei fulmini e delle nuvole temporalesche. Si ritiene che i fulmini dell’alta atmosfera siano forme di plasma luminoso indotte elettricament . L’uso preferito è l’evento luminoso transitorio (TLE), perché i vari tipi di fenomeni di scarica elettrica nell’alta atmosfera mancano di diverse caratteristiche dei più familiari fulmini troposferici:
Eventi luminosi transitori sono stati osservati anche nelle immagini del lontano ultravioletto dell’atmosfera superiore di Giove , in alto sopra l’ altitudine delle nuvole d’acqua che producono fulmini. Esistono diversi tipi di TLE, i più comuni sono gli sprite . Gli sprite sono lampi di luce rossa brillante che si verificano sopra i sistemi di tempesta. C-sprites (abbreviazione di “columniform sprites”) è il nome dato alle colonne verticali di luce rossa:
Negli anni ’20, il fisico scozzese CTR Wilson predisse che il guasto elettrico dovrebbe verificarsi nell’atmosfera in alto sopra i grandi temporali. [4] [5] Nei decenni successivi, le scariche elettriche ad alta quota furono segnalate dai piloti di aerei e scontate dai meteorologi fino a quando non fu documentata la prima prova visiva diretta nel 1989. Diversi anni dopo, le firme ottiche di questi eventi furono chiamate “sprite” da ricercatori per evitare di implicare inavvertitamente proprietà fisiche che erano, all’epoca, ancora sconosciute. I termini sprite rossi e jet blu hanno guadagnato popolarità dopo che un videoclip è stato diffuso a seguito di una campagna di ricerca sugli aerei per studiare gli sprite nel 1994.
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