L’olio ed il pane carbonizzato di Pompei esattamente come rappresentati dagli affreschi di 2000 anni fa

L’olio ed il pane carbonizzato di Pompei sono due reperti archeologici di grande valore storico e scientifico. Sono stati ritrovati negli scavi della città romana, seppelliti dalle ceneri e dalle pomici dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

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L’olio:

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Stando a quanto si apprende, la bottiglia di olio fu scoperta casualmente dal popolare conduttore televisivo Alberto Angela nel corso di un sopralluogo nel museo di Napoli per la registrazione di un programma.  Angela si trovava nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, quando notò una bottiglia di epoca romana, coricata in una cassetta polverosa. Al suo interno intravedeva del materiale solidificato in perfetto stato di conservazione. Angela, che da oltre 25 anni si occupa di Pompei, ebbe subito l’intuizione che si trattasse di olio d’oliva. La bottiglia, infatti, era stata scoperta durante alcuni scavi di età borbonica, risalenti al 1820. In quel periodo, l’olio d’oliva era un prodotto di uso comune a Pompei e veniva utilizzato per l’alimentazione, l’illuminazione e l’igiene personale. La scoperta di Angela fu confermata da una serie di analisi scientifiche, condotte dall’Università Federico II di Napoli. Gli esami hanno dimostrato che il materiale solidificato all’interno della bottiglia è effettivamente olio d’oliva e che risale al 79 d.C., anno dell’eruzione del Vesuvio che seppellì Pompei. Stando a quanto riportato in un approfondimento dell’Università di Napoli, infatti, i test condotti mediante spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR, 13C-NMR e 1H-NMR) e gas cromatografia (HRGC) sul materiale organico contenuto in una bottiglia di vetro ritrovata negli scavi di Ercolano e conservata nel deposito del MANN da oltre 100 anni, hanno rivelato che si tratta di olio vegetale, quasi certamente olio di oliva.

Il pane:

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I reperti di pane di Pompei sono costituiti da pani di forma quadrata, con un peso variabile tra i 100 e i 200 grammi. Il pane era prodotto con farina di frumento, acqua e lievito. Il pane di Pompei era un alimento di base della dieta degli abitanti della città. Era consumato fresco, ma anche conservato per periodi di tempo più lunghi.

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I reperti nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli:

I reperti di olio e pane di Pompei sono conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Sono esposti nella sezione dedicata alla vita quotidiana degli abitanti della città. I reperti sono di grande interesse per gli storici e gli archeologi, in quanto forniscono preziose informazioni sulla dieta e sulle abitudini alimentari degli antichi romani.

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Le pagnotte di pane di Pompei erano decorate con motivi geometrici, come quadrati, cerchi e triangoli. Il vino di Pompei era conservato in anfore con tappi di sughero o di argilla.
Il vino di Pompei era spesso aromatizzato con spezie, come il pepe, il cumino e il rosmarino. I reperti di olio, vino e pane di Pompei sono un importante testimonianza della cultura materiale degli antichi romani. Sono un patrimonio storico e scientifico di grande valore, che ci permette di conoscere meglio la vita quotidiana degli abitanti di Pompei.

Fonti:

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https://napoli.repubblica.it/cronaca/2020/11/05/news/archeologia_ricerca_della_federico_ii_in_una_bottiglia_l_olio_dei_romani-273229466/

https://www.unina.it/-/17354063-al-dia-scoperto-l-olio-piu-antico-al-mondo-

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