L’ipotesi siluriana è un esperimento mentale che valuta la capacità della scienza moderna di rilevare le prove dell’esistenza di una civiltà avanzata precedente a quella umana se fosse esistita diversi milioni di anni fa.
L’ipotesi prende il nome dal periodo Siluriano, che si è verificato circa 440-416 milioni di anni fa. Durante questo periodo, la Terra ha subito una serie di cambiamenti significativi, tra cui la formazione di nuovi continenti, l’aumento dei livelli dei mari e lo sviluppo di nuove forme di vita. L’ipotesi siluriana sostiene che, se una civiltà avanzata fosse esistita durante il periodo Siluriano, le sue prove sarebbero state in gran parte cancellate dai processi geologici che hanno avuto luogo da allora. I cambiamenti climatici, l’erosione e le attività umane avrebbero potuto distruggere o seppellire le prove di questa civiltà.
Pertanto, la scienza moderna potrebbe non essere in grado di rilevare le prove di una civiltà avanzata precedente a quella umana, anche se esistesse. L’ipotesi siluriana è stata proposta da Gavin Schmidt e Adam Frank, due scienziati del Goddard Space Flight Center della NASA. Schmidt e Frank hanno pubblicato i loro risultati in un articolo del 2013 intitolato “The Silurian hypothesis: Testing the detectability of past technological civilizations“. L’ipotesi siluriana è stata oggetto di un certo dibattito tra gli scienziati. Alcuni hanno sostenuto che è un esperimento mentale valido che ci aiuta a comprendere le sfide che dovremmo affrontare nello studio delle civiltà aliene. Altri hanno sostenuto che l’ipotesi è troppo pessimistica e che la scienza moderna potrebbe essere in grado di rilevare le prove di civiltà avanzate precedenti.
Indipendentemente dalla validità dell’ipotesi siluriana, è un importante promemoria del fatto che la storia della Terra è lunga e complessa. È possibile che la vita intelligente possa aver vissuto sulla Terra prima dell’Homo sapiens, ma che le sue prove siano state cancellate dal tempo.
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