Gli antichi peruviani sapevano come fondere i blocchi di pietra o c’è un’altra spiegazione?

I blocchi di pietra utilizzati nelle loro costruzioni, come Machu Picchu, sono stati tagliati con estrema cura e precisione, tanto da convincere alcuni che gli antichi peruviani fossero dotati di tecnologie futuristiche:

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Alcuni blocchi di pietra a Machu Picchu sembrano essere perfettamente allineati, il che ha portato alcuni a credere che siano stati fusi insieme.  Gli Inca erano un popolo abile nella lavorazione della pietra, ma, a meno che non vogliate scomodare gli alieni, in base a quanto è possibile constatare dalle ricerche scientifiche, non avevano la tecnologia necessaria per fonderla. Gli Inca usavano invece una varietà di tecniche per tagliare e levigare le pietre. Una tecnica comune era quella di usare una pietra più dura per raschiare via la pietra più morbida. Un’altra tecnica comune era quella di usare un’ascia di pietra per rompere la pietra in pezzi più piccoli. Per schiacciare le pietre, gli Inca usavano una varietà di strumenti, tra cui mazze, mortai e pestelli. I mortai e i pestelli erano spesso fatti di pietra o di legno. Le mazze erano spesso fatte di legno o di metallo. Gli Inca usavano anche una tecnica chiamata “schiacciamento a pressione” per schiacciare le pietre. In questa tecnica, le pietre venivano poste tra due blocchi di pietra e poi venivano pressate insieme. Gli Inca erano maestri nella lavorazione della pietra e potevano creare forme complesse e precise con strumenti semplici. Le loro tecniche di taglio e levigatura erano così avanzate che le loro costruzioni sono ancora in piedi oggi. Gli Inca erano certamente abili scalpellini. Usavano granito o pietra calcarea per costruire le loro città, questi materiali erano disponibili localmente. Per tagliare le rocce si usavano pietre, strumenti metallici di bronzo o rame, pezzi di legno e acqua. Attraverso le tecniche di muratura a secco di caninacukpirca , gli Inca modellarono la loro pietra per nascondere affioramenti naturali, adattare fessure strette e, infine, incorporare il paesaggio nelle loro infrastrutture. Gli Inca utilizzavano anche la roccia naturale come fondamenta strutturali (per aiutare a mantenere stabili gli edifici). La teoria che gli Inca sapessero fondere i blocchi di pietra, dunque, si basa su alcune osservazioni che sono state interpretate in modo errato:

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Un’analisi più attenta ha rivelato che questi blocchi sono stati semplicemente tagliati e levigati con grande precisione attraverso precisi strumenti in pietra e legno. Inoltre, non ci sono prove archeologiche che supportino l’idea che gli Inca avessero la tecnologia necessaria per fondere la pietra. Non sono stati trovati strumenti o forni che possano essere utilizzati per questa attività. La teoria che gli Inca sapessero fondere i blocchi di pietra è una convinzione popolare, ma non è supportata da prove scientifiche. E le pietre “fuse”? Scopriamolo insieme:

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Gli Inca utilizzavano anche acido e fango per costruire i loro muri. L’acido veniva utilizzato per dissolvere la roccia, il che rendeva più facile tagliarla e lavorarla. Il fango veniva utilizzato per riempire le fessure tra i blocchi di pietra, il che forniva una maggiore forza e stabilità alla struttura. Gli Inca usavano una varietà di acidi per dissolvere la roccia, tra cui l’acido solforico, l’acido nitrico e l’acido fosforico. Questi acidi erano ottenuti da piante e minerali locali. Per utilizzare l’acido, gli Inca lo versavano sui blocchi di pietra. L’acido dissolveva la roccia, lasciando una superficie liscia e uniforme. I blocchi di pietra potevano quindi essere tagliati e levigati con maggiore facilità. Il fango veniva utilizzato per riempire le fessure tra i blocchi di pietra dopo che erano stati tagliati e levigati. Il fango era composto da argilla, acqua e altri materiali, come erba o paglia. Il fango forniva una maggiore forza e stabilità alla struttura. Intrappolava le vibrazioni e impediva ai blocchi di pietra di muoversi. L’uso dell’acido e del fango ha contribuito a rendere le costruzioni Inca così durevoli. Molte delle loro strutture sono ancora in piedi oggi, dopo centinaia di anni. Ecco alcuni esempi specifici di come gli Inca usavano l’acido e il fango nella loro architettura:

  • A Machu Picchu, gli Inca utilizzavano l’acido per dissolvere la roccia vulcanica locale, che è molto dura. Questo ha permesso loro di creare blocchi di pietra perfettamente lisci e uniformi.
  • A Sacsayhuamán, gli Inca utilizzavano il fango per riempire le fessure tra i blocchi di pietra che formano le mura. Queste mura sono alte fino a 60 metri e sono ancora in piedi oggi.
  • A Pisac, gli Inca utilizzavano l’acido per dissolvere la roccia calcarea locale. Questo ha permesso loro di creare blocchi di pietra che potevano essere facilmente tagliati e levigati in forme complesse.

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